L’osteoporosi è una patologia sistemica dell’osso caratterizzata da una riduzione della densità minerale e da un deterioramento della microarchitettura ossea, con conseguente aumento del rischio di fratture. In ambito scientifico, l’attenzione si è recentemente focalizzata sull’impiego di composti naturali per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi, in particolare in condizioni di microgravità. Uno di questi composti, la fisetina, ha dimostrato un notevole potenziale terapeutico.
Fisetina: una molecola promettente per la salute ossea
La fisetina (3,3′,4′,7-tetraidrossiflavone) è un flavonoide naturale presente in diversi frutti e verdure, tra cui mele, fragole, uva, cipolle e cetrioli. Nota per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e neuroprotettive, la fisetina ha recentemente mostrato effetti positivi sulla differenziazione degli osteoblasti e sulla formazione ossea, rendendola un candidato ideale per il trattamento dell’osteoporosi.
Uno studio recente ha evidenziato che la fisetina promuove la differenziazione degli osteoblasti attraverso la regolazione del fattore di trascrizione Runt-related 2 (RUNX2) e della proteina Collagen Type I Alpha 1 (COL1A1). Questi effetti si traducono in un aumento della mineralizzazione ossea e in una maggiore resistenza della matrice extracellulare.
Effetti della fisetina sulla microgravità e sull’osteoporosi
L’osteoporosi indotta da microgravità rappresenta una delle principali problematiche per gli astronauti impegnati in missioni spaziali prolungate. Studi su modelli animali hanno dimostrato che l’esposizione a microgravità porta a una rapida perdita di massa ossea, simile a quella osservata nelle donne in post-menopausa.
Attraverso modelli sperimentali in vivo, come topi sottoposti a sospensione degli arti posteriori (HU) e topi ovariectomizzati (OVX), la fisetina ha mostrato un’azione protettiva contro la perdita ossea. I risultati ottenuti mediante micro-TC e assorbimetria a raggi X a doppia energia (DXA) hanno rivelato un significativo aumento della densità minerale ossea (BMD), del volume osseo trabecolare (Tb.BV/TV) e dello spessore corticale (Ct.Th) nei gruppi trattati con fisetina rispetto ai controlli non trattati.
Meccanismo d’azione della fisetina
Uno degli aspetti più innovativi di questo studio riguarda il meccanismo molecolare attraverso cui la fisetina esercita il suo effetto benefico sull’osso. La molecola agisce regolando l’espressione della chinasi CDK12, una proteina coinvolta nella fosforilazione del fattore di trascrizione RUNX2. La riduzione dell’espressione di CDK12 comporta una diminuzione della fosforilazione di RUNX2, favorendo così la trascrizione di geni osteogenici e accelerando la differenziazione degli osteoblasti.
Inoltre, l’azione della fisetina si estende alla regolazione dell’attività degli osteoclasti. Diversi studi hanno dimostrato che la fisetina inibisce la fusione cellulare e la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) indotte dal ligando RANKL, riducendo così il riassorbimento osseo.
Prospettive future e applicazioni cliniche
I risultati ottenuti suggeriscono che la fisetina potrebbe rappresentare un’opzione terapeutica promettente per il trattamento dell’osteoporosi, specialmente in contesti di perdita ossea accelerata, come la microgravità e l’osteoporosi post-menopausale. Tuttavia, ulteriori studi clinici sono necessari per confermare l’efficacia e la sicurezza del composto negli esseri umani.
La ricerca futura dovrebbe concentrarsi sull’ottimizzazione della biodisponibilità della fisetina e sulla sua possibile combinazione con altri agenti osteoprotettivi. Inoltre, l’identificazione di biomarcatori specifici potrebbe facilitare il monitoraggio della risposta al trattamento e l’individuazione di sottogruppi di pazienti che potrebbero beneficiare maggiormente di questa terapia.
Conclusione
La fisetina emerge come un agente naturale innovativo per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi. I suoi effetti benefici sulla formazione ossea, unitamente alla sua capacità di inibire la degradazione ossea, la rendono un candidato ideale per studi clinici futuri. Con ulteriori ricerche, la fisetina potrebbe diventare un elemento chiave nelle strategie terapeutiche per la salute ossea, offrendo nuove speranze per i pazienti affetti da osteoporosi e per la protezione della salute degli astronauti in missione spaziale.
Lo studio
Zixiang Wu, Lifang Hu, Wenjuan Zhang, Kang Ru, Xia Xu, Shuyu Liu, Hua Liu, Yunxia Jia, Zhihao Chen, Airong Qian, Fisetin enhances osteoblast differentiation and bone formation under simulated microgravity, Acta Astronautica, Volume 228, 2025, Pages 724-739, ISSN 0094-5765.