Il morbo di Paget è una malattia metabolica dell’osso, cronica ma benigna, che colpisce prevalentemente le persone sopra i 55 anni e che può interessare una o più ossa (forma monostotica o poliostotica). Il disturbo è caratterizzato da un’anomala attività di rimodellamento: le cellule che demoliscono l’osso (osteoclasti) e quelle che lo ricostruiscono (osteoblasti) lavorano in modo accelerato e disorganizzato, generando tessuto osseo più fragile, ingrossato e deformato.
Quali sono le ossa più colpite?
Le sedi più frequentemente interessate sono il bacino, il femore, la tibia, la colonna vertebrale e il cranio. Tuttavia, ogni osso può potenzialmente essere coinvolto. Le conseguenze variano a seconda della localizzazione: si può andare dal dolore osseo alla deformità evidente, da difficoltà motorie fino a problemi neurologici (se il cranio o la colonna comprimono i nervi).
I sintomi: spesso silenziosi
Molti pazienti non presentano sintomi, e la diagnosi arriva in seguito a controlli radiografici di routine o esami del sangue (ad esempio livelli elevati di fosfatasi alcalina). Quando i sintomi si manifestano, i più comuni sono:
- dolore osseo sordo e persistente
- deformazioni (es. incurvatura degli arti)
- calore locale sull’osso malato
- disturbi neurologici se vi è compressione nervosa
- complicanze ortopediche come fratture o artrosi
Diagnosi: attenzione agli indizi
Oltre alla visita clinica, gli strumenti fondamentali per la diagnosi sono:
- radiografie delle ossa sospette
- scintigrafia ossea (per valutare l’estensione della malattia)
- analisi del sangue (valori elevati di fosfatasi alcalina)
Una diagnosi precoce può aiutare a contenere le complicanze e prevenire danni strutturali importanti.
Quali sono le cause?
L’origine precisa non è ancora completamente chiara. Esiste una possibile predisposizione genetica (la malattia può ricorrere in alcune famiglie) e si ipotizza un possibile ruolo di fattori ambientali o infezioni virali. Non è una patologia contagiosa.
Trattamenti disponibili
Il trattamento si basa principalmente su farmaci che rallentano il rimodellamento osseo, in particolare i bisfosfonati (come l’acido zoledronico) somministrati per via endovenosa o orale. Questi farmaci riducono il dolore e migliorano la qualità dell’osso. In alcuni casi si possono rendere necessari interventi chirurgici per correggere deformazioni o trattare fratture.
Conviverci con serenità
Anche se il morbo di Paget può sembrare una diagnosi spaventosa, nella maggior parte dei casi può essere ben controllato con una gestione regolare. Il monitoraggio periodico e l’aderenza alla terapia sono le chiavi per prevenire complicazioni.