La salute delle ossa non riguarda solo adulti e anziani. Le fondamenta per uno scheletro forte e resistente si costruiscono proprio durante l’infanzia e l’adolescenza. È in questi anni che si raggiunge il cosiddetto “picco di massa ossea”, cioè il massimo livello di densità ossea che ciascuno avrà nella vita. Più è alto questo valore, minore sarà il rischio di fratture e osteoporosi in età adulta.
Il ruolo dell’alimentazione
Un’alimentazione ricca di calcio, proteine e micronutrienti è fondamentale. Il calcio è presente in latte, yogurt, formaggi, ma anche in verdure a foglia verde (come spinaci e cavoli), mandorle e acque minerali calciche. Il fosforo, il magnesio e le proteine aiutano a fissare il calcio nelle ossa. Una dieta equilibrata, varia e sana rappresenta la prima forma di prevenzione.
Vitamina D e sole: alleati indispensabili
La vitamina D è essenziale per l’assorbimento del calcio. I bambini ne hanno un fabbisogno elevato, soprattutto nei primi anni. Ma non sempre l’alimentazione è sufficiente: l’80% della vitamina D si attiva grazie all’esposizione solare. Bastano 15-30 minuti al giorno di luce solare diretta sulla pelle (mani, braccia, gambe o viso), preferibilmente tra primavera e inizio autunno. Nei mesi invernali o in caso di carenze accertate, il pediatra può consigliare un’integrazione.
Il movimento fa bene allo scheletro
Il carico meccanico stimola la formazione ossea. Per questo l’attività fisica è un pilastro della salute scheletrica. Sport come la corsa, il salto, il nuoto, la ginnastica o semplici giochi all’aperto rafforzano le ossa, migliorano l’equilibrio e riducono il rischio di fratture. Il movimento, inoltre, contribuisce a mantenere un peso corporeo adeguato, evitando sovraccarichi e squilibri ormonali.
Le malattie da non sottovalutare
In alcune situazioni, lo sviluppo osseo può essere compromesso. Il rachitismo, oggi raro ma non scomparso, è una malattia legata alla carenza di vitamina D, calcio o fosforo, che provoca deformazioni ossee nei bambini. L’osteopenia giovanile può essere associata a patologie croniche (come celiachia non trattata, malattie infiammatorie intestinali o disordini endocrini) oppure a sedentarietà e carenze nutrizionali. Anche alcuni farmaci, come i corticosteroidi, possono interferire con lo sviluppo osseo.
Quando fare controlli
In presenza di fattori di rischio, ritardi di crescita, fratture frequenti o malattie croniche, il pediatra può valutare la necessità di indagini più approfondite, come la densitometria ossea (MOC) o esami del sangue. Una diagnosi precoce è la chiave per impostare un percorso efficace.
L’educazione comincia in famiglia
Insegnare ai bambini l’importanza del movimento, del mangiare sano e dell’esposizione alla luce solare significa dare loro strumenti concreti per un futuro più sano. I genitori, i pediatri, gli insegnanti hanno un ruolo decisivo nel promuovere buone abitudini quotidiane.