L’ipoparatiroidismo cronico è una condizione rara ma complessa, nella quale l’assenza di ormone paratiroideo non si limita a determinare ipocalcemia, ma compromette in modo strutturale l’equilibrio minerale e la fisiologia renale. Nel tempo, questo squilibrio espone i pazienti a un rischio aumentato di nefrocalcinosi, calcolosi urinaria e progressivo deterioramento della funzione renale, complicanze spesso sottovalutate nella pratica clinica quotidiana.
La terapia convenzionale con calcio e vitamina D attiva rappresenta ancora oggi lo standard di trattamento, ma non riproduce il ruolo fisiologico del PTH e può favorire ipercalciuria e deposizione calcifica a livello renale. Comprendere i meccanismi alla base di queste complicanze è essenziale per una gestione più sicura e personalizzata del paziente.
Nell’articolo completo analizziamo in modo approfondito la patogenesi del danno renale nell’ipoparatiroidismo cronico, il ruolo delle diverse strategie terapeutiche – dalle opzioni convenzionali alle più recenti terapie sostitutive con PTH – e i punti chiave di un monitoraggio efficace, fondamentale per prevenire il danno a lungo termine.
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Articolo realizzato con il contributo non condizionante di Ascendis Pharma:


