L’osteoporosi rappresenta una delle principali sfide di salute pubblica, con un’incidenza significativa nelle donne adulte. La depressione, a sua volta, è una delle condizioni psichiatriche più comuni, trattata frequentemente con antidepressivi.
Un’analisi su oltre vent’anni di dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) ha rivelato una correlazione significativa tra l’uso di antidepressivi e il rischio di osteoporosi e fratture. In particolar modo, lo studio, condotto su una vasta popolazione femminile negli Stati Uniti, indaga il possibile legame tra uso di antidepressivi e riduzione della densità minerale ossea (BMD), evidenziando i rischi associati a specifiche classi di farmaci.
Metodologia
L’analisi, basata su dati di dieci coorti NHANES (1999–2020), ha incluso oltre 30.000 donne adulte. Sono state raccolte informazioni dettagliate su utilizzo di antidepressivi, BMD e fratture, controllando variabili come età, attività fisica e comorbidità. Sono stati considerati i principali farmaci antidepressivi: SSRI, SNRI, triciclici, fenilpiperazine e antidepressivi “miscellanei”.
Risultati principali
- Aumento del rischio di osteoporosi:
Le donne che assumevano antidepressivi avevano il 44% di probabilità in più di sviluppare osteoporosi rispetto a chi non li utilizzava. Le fenilpiperazine hanno mostrato l’associazione più forte, seguite dagli antidepressivi miscellanei e triciclici. - Durata e numero di farmaci:
L’aumento del rischio era proporzionale alla durata e al numero di antidepressivi assunti. Ogni anno di utilizzo incrementava il rischio del 6%. - Fratture:
Gli utenti di antidepressivi presentavano un rischio di fratture superiore del 62%. Anche in questo caso, fenilpiperazine e antidepressivi miscellanei erano associati al rischio maggiore.
Discussione
I risultati confermano che gli antidepressivi, pur essendo fondamentali nel trattamento della depressione, possono avere un impatto negativo sulla salute ossea. Tra i meccanismi ipotizzati vi sono l’interferenza con i recettori serotoninergici e dopaminergici e l’effetto negativo sulla proliferazione delle cellule ossee. Questo impone una maggiore attenzione clinica, soprattutto per donne in post-menopausa, già vulnerabili a causa della riduzione degli estrogeni.
Conclusioni
Questo studio sottolinea la necessità di bilanciare i benefici degli antidepressivi con i loro potenziali effetti avversi sulla salute ossea. Lo studio, esplorando le implicazioni di diverse classi di antidepressivi sulla salute ossea, sottolinea la necessità di un approccio clinico più attento nella prescrizione di farmaci a pazienti con depressione e rischio di osteoporosi: i medici dovrebbero valutare attentamente il rischio di osteoporosi e fratture nei pazienti depressi, adattando le terapie in base alle specifiche necessità cliniche. È urgente, quindi, includere raccomandazioni sull’uso degli antidepressivi nei protocolli per la gestione dell’osteoporosi.
Lo studio
Humam Emad Rajha, Reem Abdelaal, Khouloud Charfi, Aisha O. Alemadi, Alyaa S. Al-Sheraim, Mubarak A. Al-Maadid, Youssef Louati, Suhail Doi, Salma M. Khaled,
Examining depression, antidepressants use, and class and their potential associations with osteoporosis and fractures in adult women: Results from ten NHANES cohorts,
Journal of Affective Disorders, Volume 369, 2025, Pages 1223-1232, ISSN 0165-0327.