The Bone Identity | V congresso BoneHealth

Notevole l'interesse dei partecipanti intervenuti numerosi al V congresso "The bone identity" organizzato da BoneHealth. Focus su forme più complesse e spesso meno conosciute di patologie osteometaboliche, come l’osteosarcopenia, l’osteoporosi a basso turnover e l’algodistrofia.

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Si è tenuto il 5 aprile, nella suggestiva cornice dell’Enterprise Hotel di Milano, la quinta edizione del Congresso “The bone Identity” organizzato da BoneHealth.

Con oltre 120 presenti, il congresso si è confermato appuntamento fisso per i bone specialist, che hanno potuto confrontarsi su questioni cruciali che riguardano le patologie osteo-metaboliche, le loro implicazioni cliniche e le innovazioni terapeutiche emergenti.

La giornata congressuale

L’organizzazione della giornata e il programma, ricco di temi attuali e innovativi, hanno permesso di consolidare la rete di competenze tra gli specialisti e offrire un contributo significativo per una gestione moderna e integrata delle patologie osteo-metaboliche, sottolineando l’esigenza di un approccio terapeutico avanzato, su misura e multidisciplinare al fine di migliorare il percorso di cura per specifiche condizioni, come l’osteoporosi post-menopausale.

Il programma congressuale ha visto l’alternarsi sul palco di 20 docenti coordinati dai responsabili scientifici, Gregorio Guabello (Ambulatorio di Endocrinologia, IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, Milano) e Matteo Longhi (SC Reumatologia, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano).

Il Congresso è stato aperto con la lettura di Andrea Palermo sul palopegteriparatide nella terapia all’ipoparatirodismo.

La prima sessione, moderata da Sabrina Corbetta e Critina Eller-Vainiker, è stata dedicata alla fisiopatologia del tessuto osseo. Giovanni Adami, Gregorio Guabello e Sara Cassibba hanno presentato relazioni su modeling e remodeling-based bone formation, PTH e PTH, e Citochine e ormoni target delle terapie anti-ospeoporosi.

La terapia anabolica nell’osteoporosi menopausale è stato argomento della seconda sessione, moderata da Matteo Longhi e Francesca Zucchi, e con le relazioni di Carmen Aresta, che ha confrontato l’utilizzo di Abaloparatide e Teriparatide nel trattamento di donne con osteoporosi; la relazione di Alberto Ghielmetti ha analizzato il Romosozumab, mentre la relazione conclusiva della sessione, di Ombretta Viapiana, ha approfondito la terapia combinata e sequenziale. 

Monica Giordano e Gregorio Guabello hanno moderato la sessione dedicata alla deprivazione androgenica nel carcinoma prostatico e suoi correlati endocrino-metabolici, con un confronto interessante tra lo sguardo dell’oncologo e quello dell’endocrinologo, grazie alle relazioni di Marco Stellato e di Walter Vena.

Della fragilità ossea in specifici setting clinici, spesso meno conosciuti, si è discusso durante la quarta sessione, moderata da Alberto Falchetti e Gregorio Guabello. Luisella Cianferotti ha affrontato l’argomento dell’osteoporosi a basso turn-over; di osteosarcopenia ha invece parlato Matteo Longhi; a conclusione della sessione, l’intervento di Chiara Crotti su algodistrofia. 

A conclusione della giornata, sono stati analizzati tre studi clinici:

  • Frattura vertebrale “sospetta” in corso di terapia di consolidamento dopo Denosumab (a cura di Francesco Orsini)
  • Frattura atipica di femore in corso di terapia anti-riassorbitiva (a cura di Claudia Cordini)
  • Un caso particolare di osteoporosi gravidica (a cura di Flaminia Carrone)

 


Evento realizzato grazie al contributo non condizionante di:

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