Quando ci fratturiamo un osso, il corpo non resta a guardare. Attiva immediatamente una serie di meccanismi biologici che mirano a riparare il danno. Questo processo è suddiviso in tre grandi fasi: infiammazione, formazione del callo osseo e rimodellamento. Vediamole insieme.
Fase 1: Infiammazione
Subito dopo la frattura, i vasi sanguigni lesionati provocano un’emorragia locale. Questo porta alla formazione di un ematoma, cioè un accumulo di sangue tra i frammenti ossei. A livello cellulare, si attivano le difese immunitarie, con rilascio di citochine e richiamo di cellule infiammatorie.
Questo momento è fondamentale: “pulire” il campo e iniziare a preparare l’ambiente per la rigenerazione. Dura pochi giorni, ma è la base su cui poggeranno le fasi successive.
Fase 2: Il callo osseo
Dopo l’infiammazione, inizia la vera e propria costruzione del nuovo osso. Le cellule chiamate osteoblasti iniziano a produrre una sorta di impalcatura, chiamata callo osseo. Si tratta di tessuto osseo immaturo, che unisce i frammenti dell’osso rotto.
Inizialmente è fragile, poi si consolida. È in questa fase che il gesso o le placche aiutano a mantenere l’allineamento corretto per permettere una saldatura efficace.
Fase 3: Rimodellamento
L’ultima fase è anche la più lunga: può durare mesi, talvolta anni. Il callo osseo viene lentamente sostituito con osso maturo, identico a quello precedente la frattura. Questo avviene grazie al lavoro combinato di osteoblasti e osteoclasti (le cellule che costruiscono e demoliscono l’osso).
Durante questa fase l’osso recupera la sua forma originaria e la piena resistenza meccanica.
Quanto dura la guarigione?
Dipende da molti fattori: il tipo di frattura, l’osso coinvolto, l’età della persona, lo stato di salute generale e l’aderenza alle cure. In media, una frattura semplice in una persona giovane può saldarsi in 6-8 settimane. Nei pazienti anziani o osteoporotici i tempi si allungano sensibilmente.
Fattori che aiutano (o ostacolano) la guarigione
- Età: più si è giovani, più il metabolismo osseo è rapido.
- Fumo: ostacola la vascolarizzazione e rallenta la guarigione.
- Dieta: calcio, proteine e vitamina D sono fondamentali.
- Movimento: nei tempi e modi indicati dal medico, stimola la formazione del nuovo osso.
- Malattie croniche: diabete, artrite, deficit ormonali possono interferire.
Il ruolo del medico e della riabilitazione
È essenziale seguire le indicazioni ortopediche e fisioterapiche. A volte si prescrivono anche farmaci per aiutare la guarigione, come integratori di calcio o vitamina D, o terapie più complesse nei soggetti con fragilità ossea.
Anche la fisioterapia ha un ruolo chiave nel recupero della mobilità e della forza, prevenendo rigidità e perdita di massa muscolare.
In sintesi
Una frattura non è solo un evento traumatico, ma un momento in cui il corpo dimostra la sua straordinaria capacità di autoripararsi. Capire le fasi della guarigione, seguire le cure e adottare uno stile di vita sano può fare la differenza tra un recupero rapido e una lunga convalescenza.