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Un recente studio dell’Emory University ha valutato le capacità di GPT-5, il nuovo modello di intelligenza artificiale di OpenAI, nel ragionamento clinico. Messo alla prova su domande d’esame mediche e casi multimodali che integrano testi, dati e immagini, GPT-5 ha mostrato performance superiori non solo ai suoi predecessori, ma anche a gruppi di medici esperti in contesti standardizzati.
Si tratta di un risultato che apre prospettive interessanti per il futuro dell’AI in sanità, dalla diagnosi alla gestione dei dati clinici, pur con le dovute cautele legate a validazione, etica e responsabilità professionale.
L’analisi completa con i dati e le implicazioni per la pratica clinica è disponibile nell’area riservata ai medici.