sabato, Marzo 22, 2025
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Osteoporosi negli uomini anziani, nuove strategie per una gestione efficace

Sebbene l'incidenza delle fratture in uomini anziani con osteoporosi si manifesti più tardi rispetto alle donne, gli uomini presentano una maggiore mortalità dopo una frattura. Questo articolo analizza le più recenti evidenze scientifiche sulla diagnosi, il trattamento e la prevenzione dell'osteoporosi maschile, evidenziando l'importanza di un approccio multidisciplinare per migliorare gli esiti clinici

L’osteoporosi è tradizionalmente considerata una malattia femminile, ma gli uomini non sono immuni da questa condizione. Dopo i 75 anni, il rischio di fratture da fragilità aumenta significativamente negli uomini, con conseguenze spesso più gravi rispetto alle donne. Studi recenti evidenziano che gli uomini hanno un tasso di mortalità più elevato dopo una frattura dell’anca rispetto alle donne, rendendo essenziale un intervento tempestivo per la diagnosi e il trattamento.

Diagnosi: l’importanza di un approccio combinato

La diagnosi precoce dell’osteoporosi negli uomini è cruciale per prevenire le fratture. L’esame di riferimento è la densitometria ossea con DXA, che consente di valutare la densità minerale ossea (BMD). Tuttavia, la sola misurazione della BMD non è sufficiente: il calcolo del FRAX (Fracture Risk Assessment Tool), che integra fattori clinici di rischio con la densitometria, permette una stima più accurata del rischio di frattura a 10 anni.

Altri strumenti diagnostici emergenti includono la radiofrequenza ecografica multi-spettrale (REMS), una tecnologia innovativa che permette una valutazione non invasiva della qualità ossea senza esposizione a radiazioni ionizzanti.

Terapie farmacologiche: stato dell’arte

Le opzioni terapeutiche per l’osteoporosi maschile comprendono farmaci antiriassorbitivi e anabolici. Tra gli antiriassorbitivi, i bifosfonati come alendronato e zoledronato sono ampiamente utilizzati e hanno dimostrato di ridurre il rischio di fratture vertebrali e non vertebrali.

Un’alternativa efficace è denosumab, un anticorpo monoclonale che inibisce il RANKL e riduce il riassorbimento osseo, particolarmente indicato per uomini sottoposti a terapia di deprivazione androgenica per il carcinoma prostatico.

Tra gli anabolici, teriparatide e abaloparatide stimolano la formazione ossea e sono indicati nei pazienti con alto rischio di frattura. Romosozumab, un farmaco con duplice azione anabolica e antiriassorbitiva, ha dimostrato di aumentare significativamente la densità ossea, ma il suo utilizzo è attualmente limitato alle donne postmenopausali a causa di potenziali rischi cardiovascolari.

Strategie non farmacologiche per la prevenzione

Oltre alle terapie farmacologiche, la gestione dell’osteoporosi maschile deve includere interventi sullo stile di vita. Alcuni elementi chiave sono:

  • Assunzione adeguata di calcio e vitamina D: Un apporto di almeno 1000-1200 mg di calcio e 800-1000 UI di vitamina D al giorno è raccomandato.
  • Esercizio fisico regolare: Attività con carico (come camminata veloce, corsa leggera e sollevamento pesi) migliorano la densità ossea e la forza muscolare, riducendo il rischio di cadute.
  • Prevenzione delle cadute: Il miglioramento della mobilità, della visione e dell’ambiente domestico può ridurre significativamente il rischio di fratture.
  • Gestione delle comorbilità: Condizioni come il diabete, le malattie cardiovascolari e l’ipogonadismo possono influenzare negativamente la salute ossea e devono essere monitorate attentamente.

Conclusioni

L’osteoporosi negli uomini è una condizione ancora sottodiagnosticata e sottotrattata, nonostante le sue gravi conseguenze. L’adozione di un approccio multidisciplinare che combini diagnosi precoce, terapia farmacologica adeguata e interventi sullo stile di vita è essenziale per migliorare la qualità di vita e ridurre il rischio di fratture nei pazienti anziani. La ricerca continua a fornire nuove opzioni terapeutiche che, se adeguatamente implementate, possono colmare il gap di trattamento tra uomini e donne e garantire una gestione ottimale della salute ossea maschile.

Lo studio

Ruggiero, C., Caffarelli, C., Calsolaro, V. et al. Osteoporosis in Older Men: Informing Patient Management and Improving Health-Related OutcomesDrugs Aging 42, 21–38 (2025).

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