sabato, Luglio 19, 2025
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Un’oncologia davvero per tutti

La discriminazione sanitaria nei confronti delle persone transgender e gender-diverse (TGD) rappresenta un nodo critico anche in ambito oncologico. Il progetto “Turning Lessons into Action”, sviluppato tra Pavia e Milano, propone un framework concreto per costruire una presa in carico realmente inclusiva, attraverso azioni su comunicazione, formazione, screening e alleanze interistituzionali. Un esempio replicabile per superare disuguaglianze troppo spesso invisibili.

Nonostante i progressi normativi e sociali degli ultimi anni, le persone transgender e gender-diverse (TGD) continuano a incontrare barriere significative nell’accesso alle cure. In oncologia, queste disuguaglianze si traducono in diagnosi tardive, scarsa aderenza agli screening, protocolli clinici non adattati e un senso diffuso di esclusione. La letteratura scientifica ha ormai consolidato l’evidenza che il rischio oncologico nella popolazione TGD può essere aumentato da fattori biologici, psicosociali e di esposizione ambientale, ma i percorsi di prevenzione e cura raramente ne tengono conto.

Il progetto Pavia-Milano: da paradigma a piano d’azione

A partire da questa constatazione, il documento “Turning Lessons into Action: Building an Inclusive Oncology Care for Transgender and Gender-Diverse People – Pavia & Milano Framework“, firmato da un ampio gruppo multidisciplinare di professionisti della sanità, accademici e rappresentanti delle associazioni, propone una strategia articolata per rendere l’oncologia un territorio più equo e sicuro anche per le persone TGD.

Il modello si sviluppa attorno a cinque pilastri operativi:

  1. Ripensare la comunicazione sanitaria, con un linguaggio rispettoso e consapevole dell’identità di genere.

  2. Riformare la formazione del personale sanitario, per superare bias impliciti e pregiudizi.

  3. Adeguare gli screening oncologici, integrando protocolli personalizzati per la popolazione TGD.

  4. Valorizzare il ruolo delle figure infermieristiche, in prima linea nella relazione di cura.

  5. Costruire alleanze interistituzionali, per promuovere un cambiamento sistemico.

Comunicare inclusivamente: il potere delle parole

Un primo fronte di intervento riguarda la comunicazione. Gli ambienti sanitari spesso perpetuano, anche involontariamente, stereotipi che alimentano la marginalizzazione. Il framework invita a promuovere una comunicazione attenta all’identità dichiarata dal paziente, all’uso corretto dei pronomi e a una modulazione del linguaggio clinico che non rinforzi binarismi o presunzioni cisnormative. La presenza di materiale informativo inclusivo, visibile nelle strutture sanitarie, è indicata come leva importante per creare un contesto accogliente.

Formare per curare meglio

Un secondo punto essenziale è la formazione. Il documento segnala la mancanza strutturale, nei percorsi universitari e di aggiornamento, di moduli specifici sulle tematiche LGBTQIA+. Questo deficit formativo si traduce in una scarsa preparazione da parte di molti professionisti nell’approccio a pazienti TGD, con conseguenze concrete sulla qualità della relazione di cura e sulla fiducia reciproca. Il framework propone di integrare nella formazione contenuti multidisciplinari che includano aspetti medici, psicologici, sociali e legali.

Screening oncologici su misura

Uno degli aspetti più critici riguarda gli screening. La letteratura e l’esperienza clinica evidenziano che i protocolli standard possono non essere adeguati per la popolazione TGD, specialmente in presenza di transizioni medico-chirurgiche. Il documento propone un approccio personalizzato basato sul principio di “anatomia rilevante”, che tenga conto della storia medica e dei trattamenti ormonali e chirurgici effettuati. Per esempio, è essenziale continuare a proporre il Pap test alle persone transmaschili con cervice uterina o monitorare il rischio di tumore mammario nelle donne transgender in terapia ormonale.

L’infermiere inclusivo: un presidio di umanità

Il ruolo degli infermieri è valorizzato come cardine della presa in carico. Il documento presenta, tra gli altri, l’esempio virtuoso dell’Unità di Ginecologia del Policlinico San Matteo di Pavia, dove il personale infermieristico ha codificato un processo di supporto per i pazienti in transizione female-to-male. Questo percorso include accoglienza attiva, utilizzo del nome scelto, ascolto delle esigenze specifiche, educazione sanitaria personalizzata e un dialogo costante con le équipe multidisciplinari.

Alleanze strategiche per il cambiamento sistemico

Infine, il framework sottolinea l’importanza di costruire reti tra strutture sanitarie, associazioni, università, istituzioni e pazienti. Solo attraverso un’azione concertata è possibile scardinare abitudini, protocolli e resistenze culturali profondamente radicati. L’esperienza del gruppo di lavoro Pavia-Milano dimostra che il coinvolgimento diretto delle persone TGD nella definizione delle politiche sanitarie può generare soluzioni più efficaci e sostenibili.

Un modello da replicare

Il documento “Turning Lessons into Action” non è solo un appello etico, ma una roadmap operativa. Il modello proposto è scientificamente fondato, culturalmente consapevole e concretamente attuabile. In un’epoca in cui si parla sempre più di medicina personalizzata, non si può ignorare che personalizzare significa anche riconoscere l’identità, le vulnerabilità e i diritti delle persone. Anche in oncologia.

Per il mondo della salute ossea, sempre più attento a coorti fragili e sottodiagnosticate, il messaggio è chiaro: un sistema sanitario giusto è quello che sa prendersi cura di tutti, senza eccezioni.

Fonte

Amelia Barcellini, Chiara Cassani, Anna Maria Mancuso, Giuseppe Antonelli, Claudio Baggini, Laura Beduschi, Elisabetta Bettega, Fabiola Bologna, Daniele Calzavara, Cristina Campiglio, Francesco Celestina, Maria Grazia Colombo, Claudia Roberta Combei, Simone D’Alpaos, Silvia Deandrea, Silvia Desigis, Alessandra Dell’Era, Francesca Dionigi, Cinzia Fasola, Silvia Illari, Bianca Iula, Nicla La Verde, Manuela Nebuloni, Gianmarco Negri, Mara Ravasi, Lorenzo Ruggieri, Raffaela Sartori, Simona Secondino, Maria Silvia Spinelli, Barbara Tagliaferri, Davide Dalu, Laura Deborah Locati, Turning Lessons into Action: Building an Inclusive Oncology Care for Transgender and gender-diverse People– Pavia & Milano framework, Journal of Cancer Policy, 2025, 100621, ISSN 2213-5383.

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