giovedì, Luglio 31, 2025
SpecialitàortopediaVerso una nuova frontiera nella terapia dell’acondroplasia

Verso una nuova frontiera nella terapia dell’acondroplasia

Uno studio clinico internazionale dimostra l’efficacia della combinazione tra navepegritide e lonapegsomatropin nel promuovere la crescita e la proporzionalità corporea nei bambini con acondroplasia, mantenendo un profilo di sicurezza sovrapponibile alle monoterapie

DALLE AZIENDE

L’acondroplasia è una malattia genetica rara che colpisce oltre 250.000 persone nel mondo e rappresenta la forma più comune di displasia scheletrica a trasmissione autosomica dominante. Causata da una mutazione del recettore 3 del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR3), la patologia si manifesta con una crescita ossea anomala che compromette lo sviluppo armonico dello scheletro e porta a una statura marcatamente ridotta e sproporzionata. Tuttavia, la portata della malattia va ben oltre l’altezza: le manifestazioni cliniche coinvolgono l’intero organismo, con complicanze muscolari, neurologiche, otorinolaringoiatriche e cardiorespiratorie che spesso necessitano di numerosi interventi chirurgici fin dall’infanzia.

Negli ultimi anni, la ricerca farmacologica ha puntato su soluzioni innovative che vadano oltre l’obiettivo estetico della statura, mirando al miglioramento complessivo della qualità della vita. In questo contesto si inserisce lo studio COACH (Ascendis Pharma), il primo trial clinico a valutare l’efficacia di una terapia combinata con due farmaci a rilascio prolungato: navepegritide, derivato dal peptide natriuretico di tipo C (CNP), e lonapegsomatropin, un profarmaco della somatropina.

COACH: una combinazione promettente

I risultati preliminari dello studio COACH, presentati da Ascendis Pharma a giugno 2025 e diffusi in Italia lo stesso mese, indicano un significativo miglioramento nella crescita lineare e nella proporzionalità corporea nei bambini trattati con la combinazione settimanale dei due farmaci. Lo studio di fase 2, condotto in aperto, ha coinvolto due coorti pediatriche con acondroplasia, dai 2 agli 11 anni: la prima composta da 12 bambini naïve al trattamento con navepegritide; la seconda da 9 bambini già trattati con navepegritide in precedenti studi clinici.

Alla settimana 26, i bambini naïve hanno registrato una velocità di crescita annualizzata media di 9,14 cm/anno, con un incremento di 4,23 cm/anno rispetto al basale e un miglioramento dello Z-score di altezza pari a +0,53. Nei bambini già trattati con navepegritide, la velocità di crescita annualizzata media è stata di 8,25 cm/anno, con un aumento di 3,10 cm/anno rispetto al basale e uno Z-score di +0,44.

Significativamente, la velocità di crescita media ottenuta con la combinazione ha superato il 97° percentile rispetto alla statura media pediatrica, un dato che sottolinea l’efficacia del regime settimanale combinato rispetto alle monoterapie.

Oltre la statura: proporzionalità e sviluppo armonico

Ma il dato forse più rilevante riguarda la proporzionalità corporea, parametro spesso trascurato ma centrale nel vissuto quotidiano dei pazienti. Alla settimana 26, è stato osservato un miglioramento accelerato della proporzionalità, in linea con l’aumento della crescita lineare. Inoltre, l’età ossea dei pazienti si è mantenuta coerente con l’età cronologica, un elemento cruciale per la sicurezza a lungo termine del trattamento, che suggerisce un’azione armonica sullo sviluppo scheletrico.

La tollerabilità del trattamento è stata ottima: il profilo di sicurezza della combinazione si è rivelato sovrapponibile a quello delle singole monoterapie, con eventi avversi per lo più lievi e ben tollerati.

La tecnologia TransCon e l’approccio settimanale

Il razionale scientifico alla base del trattamento combinato risiede nella tecnologia TransCon, sviluppata da Ascendis Pharma. Navepegritide, profarmaco sperimentale del CNP, è stato progettato per assicurare una somministrazione settimanale e costante del peptide, il quale agisce in modo diretto sulla regolazione della crescita ossea e sulla controregolazione del pathway attivato da FGFR3. Lonapegsomatropin, invece, consente un rilascio prolungato della somatropina attiva, già approvata da EMA per il deficit di ormone della crescita pediatrico.

La combinazione sinergica tra i due profarmaci mira dunque a colpire due vie complementari, ottimizzando i risultati in termini di crescita e struttura corporea. I dati dello studio COACH sembrano confermare questa strategia, aprendo la strada a una nuova fase di sperimentazione: i risultati a 52 settimane sono attesi entro la fine del 2025, parallelamente all’avvio dello studio di fase 3, che sarà cruciale per la valutazione definitiva della terapia.

Un dialogo con la comunità medica italiana

“Siamo orgogliosi di condividere questi risultati con la comunità medica italiana”, ha dichiarato Paola Stagni, Direttore Medico di Ascendis Pharma Italia. “In un Paese in cui la medicina personalizzata e l’innovazione terapeutica assumono un ruolo sempre più centrale, è fondamentale coinvolgere attivamente i clinici italiani nello sviluppo di nuove opzioni di trattamento. Auspichiamo un dialogo costruttivo con gli specialisti che condividono il nostro impegno nella ricerca e nel miglioramento della qualità di vita dei pazienti”.

Una dichiarazione che sottolinea il valore strategico della collaborazione tra industria e sistema sanitario nell’ambito delle malattie rare, dove le esigenze terapeutiche restano spesso insoddisfatte, e le soluzioni più efficaci passano per l’integrazione tra ricerca, medicina traslazionale e pratica clinica.

Guardando avanti: la strada verso la fase 3

Lo studio COACH rappresenta un punto di svolta nella gestione farmacologica dell’acondroplasia. Se i risultati delle prossime fasi confermeranno le evidenze emerse a 26 settimane, la combinazione di navepegritide e lonapegsomatropin potrebbe diventare una nuova opzione terapeutica standard, capace di rispondere a una delle più complesse sfide della medicina pediatrica: coniugare efficacia, sicurezza e qualità della vita nei trattamenti a lungo termine.

In un settore in rapida evoluzione, dove la personalizzazione del trattamento rappresenta il paradigma futuro, la combinazione di due farmaci intelligenti, somministrati una sola volta a settimana, potrebbe segnare una nuova era nella gestione clinica dell’acondroplasia. Ora non resta che attendere i risultati dello studio di fase 3.

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