È stato pubblicato a novembre 2019 il documento “Broken bones, broken lives: a roadmap to solve the fragility fracture crisis in Europe“. Il rapporto fornisce una panoramica e un confronto dell’incidenza e dei costi di gestione delle fratture da fragilità in sei Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito), di seguito denominato EU6, con lo scopo di fornire altresì gli strumenti per migliorare la cura dei pazienti.
Fratture da fragilità, un’emergenza per una società che invecchia
Con 2,68 milioni di nuove fratture ogni anno nell’UE6, le fratture da fragilità sono un grosso ostacolo
all’invecchiamento in buona salute e impattano fortemente sull’indipendenza e sulla qualità della vita di 20 milioni di donne e uomini con osteoporosi.
Le fratture da fragilità possono essere evitate, ma la loro prevenzione e gestione sono state a lungo
trascurate nonostante gli enormi costi associati (€ 37,5 miliardi) che gravano pesantemente sui sistemi sanitari, superando quelli di molte altre malattie croniche – quali la BPCO, l’artrite reumatoide e l’ipertensione – e che raggiungeranno i 47,4 miliardi di euro entro il 2030.
Dopo una frattura da fragilità, i pazienti hanno una probabilità cinque volte maggiore di sperimentare una seconda frattura nei due anni successivi. Nonostante ciò, il 60–85% delle donne più di 50 anni con osteoporosi non ricevere un’adeguata terapia. Questo enorme gap, che è stato osservato indifferentemente in tutte le aree geografiche esaminate, riflette la scarsa importanza data finora alle fratture da fragilità e fa rilevare che, in una società che invecchia, è estremamente urgente considerare le cure post-frattura una priorità, anche per evitare che i costi sfuggano al controllo.
Modello di assistenza coordinato “Fracture Liaison Service” (FLS)
Secondo le stime, il numero di fratture aumenterà del 23% entro il 2030, e quindi – si legge nel report – è il momento di rompere gli indugi, di porre fine a questa spirale di costi e agire per porre fine alle disastrose conseguenze che le fratture hanno sui pazienti.
Le politiche hanno un ruolo significativo da giocare nel promuovere, finanziare e implementare soluzioni assistenziali, come per esempio il modello di assistenza coordinata per i pazienti che hanno subito una frattura denominato “Fracture Liaison Service” o FLS, che è stato dimostrato di essere clinicamente efficace e
sostenibile.
Da un lato, se i modelli di assistenza coordinata sembrano rappresentare una soluzione universalmente applicabile per migliorare diagnosi, trattamento e follow-up dei pazienti, dall’altro è indispensabile implementare soluzioni di politica locale che si adattino alle specificità dei diversi sistemi sanitari.