La letteratura ha presentato vari studi che mostrano una correlazione tra una bassa densità minerale ossea (BMD) e rischi elevati di mortalità e infezioni nella popolazione generale: partendo da questa correlazione, uno studio taiwanese si propone di indagare l’incidenza di un indice basso di densità minerale ossea su mortalità, infezioni e polmonite tra i pazienti con ictus.
Metodologia
Questo studio di coorte retrospettivo si è basato su dati recuperati da 905 pazienti ambulatoriali e ospedalieri, con ictus ischemico ed emorragico, per il periodo dal 1° gennaio 2000 e il 1° gennaio 2022.
I pazienti sono stati raggruppati in base alle misurazioni della BMD del femore e della colonna vertebrale. L’outcome primario dello studio è il dato sulla mortalità per tutte le cause, mentre gli esiti secondari riguardano l’infezione del tratto urinario (UTI) e la polmonite. I pazienti con una storia di infezioni delle vie urinarie o polmonite prima dell’ictus sono stati esclusi dalle analisi degli esiti secondari per ridurre al minimo i potenziali fattori confondenti correlati alle infezioni delle vie urinarie o alla polmonite.
Tutti i pazienti sono stati divisi in 2 gruppi in base alla sopravvivenza e alla comparsa di complicanze per esplorare il possibile predittore.
Le analisi del modello di regressione temporale del fallimento accelerato hanno valutato l’associazione tra BMD e questi risultati, mentre il metodo Kaplan-Meier e il test dei ranghi logaritmici hanno valutato le differenze di sopravvivenza tra i gruppi.
Risultati
Tra i partecipanti (età media 76,1 anni, 70,5% donne), il 33,82% presentava osteopenia e il 55,25% osteoporosi. I pazienti colpiti da ictus con BMD della colonna vertebrale inferiore e del femore destro avevano tassi di sopravvivenza significativamente ridotti, soprattutto quando il valore della BMD scendeva rispettivamente al di sotto di 0,842 g/cm2 (colonna vertebrale) e 0,624 g/cm2 (femore destro).
Per quanto riguarda gli esiti secondari, analizzando la casistica di 663 pazienti, la BMD della colonna vertebrale inferiore risulta significativamente associata a un aumento del rischio di UTI.
Lo studio ha visto l’inclusione di 664 pazienti con ictus nell’analisi dell’incidenza della polmonite successiva all’ictus. Si sono verificati 139 (20,9%) casi di polmonite post-ictus, equivalenti a circa 584 eventi. È stato osservato che questi pazienti avevano un’età più avanzata, una percentuale più elevata di donne e una maggiore prevalenza di ipertensione, storia di ictus ricorrente, fratture osteoporotiche, ma non è stata riscontrata alcuna correlazione significativa tra i livelli di BMD e l’insorgenza di polmonite.
Conclusione
Come evidenziato da risultati sopra riportati, una bassa densità minerale ossea, in particolare nel femore e nella colonna vertebrale, è un fattore predittivo significativo di mortalità e infezioni delle vie urinarie nei pazienti con ictus; risulta invece non diretta l’associazione tra bassa BMD e polmonite.
In conclusione, quindi, questo studio ha evidenziato, dato la correlazione tra BMD e infezioni urinarie in caso di ictus, l’importanza di valutare e gestire anche la densità minerale ossea in questi pazienti al fine di migliorare i risultati e ridurre le complicanze.
Lo studio
Yu-Lin Tsai, Ya-Chi Chuang, Yuan-Yang Cheng, Ya-Lian Deng, Shih-Yi Lin, Chun-Sheng Hsu, Low Bone Mineral Density as a Predictor of Mortality and Infections in Stroke Patients: A Hospital-Based Study, The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, Volume 109, Issue 12, December 2024, Pages 3055–3064.