L’algodistrofia, o Complex Regional Pain Syndrome (CRPS) di tipo I, rappresenta una sfida clinica significativa caratterizzata da dolore cronico e disfunzione motoria. Il trattamento di questa patologia richiede una comprensione approfondita della sua fisiopatologia e l’adozione di terapie efficaci. Negli ultimi anni, il neridronato ha dimostrato di essere un’opzione terapeutica promettente per la gestione dell’algodistrofia di tipo I, con particolare enfasi sull’efficacia a lungo termine e sull’uso della forma intramuscolare per migliorare l’accesso alla terapia.
L’algodistrofia
L’algodistrofia di tipo I è una condizione dolorosa caratterizzata da un intenso processo infiammatorio e una demineralizzazione dello scheletro nella mano e nel piede. Il dolore associato all’algodistrofia è spesso sproporzionato al trauma iniziale e può essere accompagnato da iperalgesia e allodinia. Senza un trattamento precoce, l’algodistrofia può portare a una significativa disabilità e compromettere la qualità di vita del paziente.
Trattamento con neridronato: efficacia comprovata e a lungo termine
La terapia ufficiale di scelta per la sindrome dolorosa regionale complessa è il neridronato somministrato per via endovenosa. Il neridronato, un aminobisfosfonato con attività anti-riassorbitiva, ha dimostrato di essere efficace nel trattamento dell’algodistrofia di tipo I. Un recente studio di real-life condotto da Adami e colleghi ha evidenziato l’efficacia a lungo termine del trattamento con bisfosfonati nella gestione del CRPS di tipo I, confermando la validità di questa classe di farmaci nel controllo del dolore cronico associato alla patologia. Nello studio longitudinale osservazionale sono stati inclusi 103 pazienti affetti da CRPS di tipo I, trattati con neridronato endovenoso. Le caratteristiche cliniche e demografiche sono state raccolte al basale, a 3 mesi (M3) e a 12 mesi (M12). I risultati hanno mostrato una significativa riduzione del dolore valutato tramite VAS. L’iperalgesia e l’allodinia sono state risolte rispettivamente nel 84,3% e nell’88,1% dei pazienti a M12, mentre la perdita di movimento è stata risolta nel 53,5% dei casi. Lo studio ha evidenziato che il neridronato endovenoso è associato a un miglioramento rapido e progressivo dei sintomi del CRPS, con effetti mantenuti fino a 3 anni di follow-up. I predittori di una risposta eccellente includono una risposta precoce, la localizzazione agli arti inferiori, l’assenza di eventi predisponenti e il genere maschile.
Benefici della somministrazione intramuscolare
Lo studio NAIMES/32, condotto in doppio cieco contro placebo da Varenna e colleghi, in collaborazione con sette centri italiani, ha analizzato 78 pazienti trattati e ha dimostrato che l’algodistrofia può essere efficacemente trattata anche somministrando il neridronato per via intramuscolare, con il 70% dei pazienti che ha mostrato una risposta positiva già due settimane dopo il trattamento. La somministrazione intramuscolare di neridronato offre numerosi vantaggi, inclusa una maggiore compliance alla terapia e un migliore raggiungimento del successo terapeutico. La modalità intramuscolare permette ai pazienti di gestire la terapia in modo indipendente, evitando frequenti visite ospedaliere e riducendo l’intervallo di tempo tra l’inizio dei sintomi e l’inizio del trattamento. Questo approccio facilita non solo l’accesso alla terapia, ma anche il mantenimento della terapia nel lungo termine, contribuendo così a migliorare i risultati clinici complessivi.
Conclusioni
Il neridronato si conferma come una terapia efficace e sicura per l’algodistrofia di tipo I: la possibilità della formulazione intramuscolare aumenta le aspettative su questo farmaco. La disponibilità di un trattamento efficace e accessibile è fondamentale per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da CRPS-I e ridurre il carico della malattia sulla società. L’approvazione della somministrazione intramuscolare di neridronato potrebbe rappresentare un passo significativo verso una gestione ottimale dell’algodistrofia di tipo I, consentendo ai pazienti di vivere una vita più confortevole e funzionale.
Fonti
Varenna M, et al. Predictors of responsiveness to bisphosphonate treatment in patients with Complex Regional Pain Syndrome Type I: A retrospective chart analysis. Pain Med 2017;18:1131-1138.
Adami G, et al. Long-term effectiveness and predictors of bisphosphonate treatment in type I complex regional pain syndrome. Clin Exp Rheumatol. Published online December 4, 2023.
Con il contributo non condizionante di