Un nuovo studio condotto dal Menzies Institute for Medical Research dell’Università di Tasmania ha approfondito il legame tra cancro della pelle non melanoma (NMSC) e la salute ossea negli anziani. Pubblicato sull’American Journal of Medicine, lo studio propone un’ipotesi interessante: l’esposizione cumulativa al sole, principale fattore di rischio per il NMSC, può contribuire a migliorare la densità minerale ossea (BMD) e ridurre il rischio di fratture osteoporotiche.
I dati dello studio
La ricerca ha coinvolto 1.099 adulti tra i 50 e gli 80 anni, seguiti per un decennio. I partecipanti con una diagnosi precedente di NMSC, confermata istologicamente, hanno mostrato una minore incidenza di deformità vertebrali rispetto a chi non aveva avuto il tumore cutaneo. La BMD totale e i livelli di vitamina D erano significativamente più alti nei soggetti con NMSC, in particolare nella fascia di età più anziana.
Meccanismi e ipotesi
Il NMSC è considerato un indicatore di esposizione cumulativa ai raggi ultravioletti (UV). Secondo i ricercatori, tale esposizione aumenta i livelli di vitamina D, migliorando la densità corticale dell’osso e riducendo la porosità. Questi benefici si traducono in una maggiore resistenza scheletrica.
Inoltre, i soggetti con NMSC tendevano a svolgere lavori all’aperto, fattore che promuove sia l’attività fisica sia l’esposizione alla luce solare. L’ipotesi principale è che uno stile di vita attivo e all’aria aperta agisca come fattore protettivo contro la fragilità ossea.
Risultati chiave
- Riduzione delle fratture vertebrali: I partecipanti con NMSC avevano un rischio inferiore del 26% di deformità vertebrali incidenti rispetto al gruppo di controllo.
- Vitamina D sufficiente: Il tasso di sufficienza vitaminica era superiore nei soggetti con NMSC sia al baseline sia a lungo termine.
- Miglioramento della microarchitettura ossea: Nei partecipanti più anziani con NMSC, si è osservata una densità volumetrica dell’osso corticale maggiore e una ridotta porosità.
Implicazioni cliniche
Questi risultati sottolineano il potenziale ruolo preventivo di una moderata esposizione al sole nella gestione della salute ossea negli anziani. Tuttavia, i ricercatori invitano alla cautela. L’esposizione eccessiva ai raggi UV rimane un rischio per la salute cutanea e può portare a gravi patologie. Pertanto, è essenziale trovare un equilibrio tra i benefici per la salute ossea e i rischi di danni alla pelle.
Prospettive future
Gli autori evidenziano la necessità di ulteriori studi per chiarire il ruolo di altre possibili variabili, come il patrimonio genetico e i marcatori non legati alla vitamina D, nel rapporto tra NMSC e salute scheletrica. Questi dati potrebbero guidare nuove strategie preventive per la fragilità ossea nella popolazione anziana.
Conclusione
Il cancro della pelle non melanoma non è solo un segnale di allarme per la salute cutanea, ma anche un indicatore di fattori protettivi per lo scheletro. Gli specialisti della salute ossea possono trarre spunti da questa scoperta per integrare nuovi approcci nella prevenzione delle fratture osteoporotiche.
Lo studio
Michael Thompson, Graeme Jones, Alison Venn, Saliu Balogun, Flavia Cicuttini, Bruna Ragaini, Dawn Aitken, Prior Nonmelanoma Skin Cancer is Associated with Fewer Fractures, More Vitamin D Sufficiency, Greater Bone Mineral Density, and Improved Bone Microarchitecture in Older Adults, The American Journal of Medicine,
Volume 137, Issue 10, 2024, Pages 974-982.e1, ISSN 0002-9343