Sabato 11 marzo si è tenuto il convegno targato Bone Health sulla femoro-rotulea, che ha portato all’Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano tanti medici e specializzandi. La faculty di specialisti, presieduta dal dottor Federico Valli, ha reso la mattinata molto interessante spaziando dall’inquadramento clinico del dolore anteriore del ginocchio all’inserimento di protesi femoro-rotulea all’avanguardia.
Il convegno si è svolto sviluppando gli argomenti in tre sessioni:
- Dolore anteriore di ginocchio
- Instabilità femoro-rotulea
- Artrosi femoro-rotulea
Nella prima parte della mattinata, con gli interventi del dottor Agnoletto e del dottor Albano, si è parlato delle cause e del riconoscimento del dolore anteriore di ginocchio.
Inquadramento clinico
Il dolore anteriore al ginocchio è la prima causa che porta il paziente ad un consulto specialistico, nel 15-30% della popolazione adulta attiva e nel 20-40% degli adolescenti. Colpisce maggiormente il genere femminile per questioni anatomiche ma anche sociali come il (troppo) frequente accavallamento delle gambe. È un dolore che ha un elevato tasso di ricorrenza e nel 70-90% dei casi tende a cronicizzarsi, generando restrizioni nelle attività sportive ma anche nella quotidianità del paziente.
Per il clinico è importante fare una corretta e approfondita anamnesi del paziente, per capire le caratteristiche del dolore (progressivo/acuto, sordo/intenso) la sua insorgenza in termini di localizzazione e in relazione al movimento (durante/dopo) e in questo caso che tipo di movimento scatena il dolore; infine il clinico deve essere informato del tipo di manifestazione del dolore (click/scatti/scrosci articolari).
I principali fattori che causano questo dolore sono: imbalance femoro-rotulea come prima causa, a seguire lesioni condrali e artrosi, tendinopatia della rotula e quadricipitale, plica sinoviale, infiammazione. Il dolore al ginocchio non è da sottovalutare non solo per le sue implicazioni mediche ma anche per i risvolti psicologici che comporta: infatti è molto comune per chi soffre di dolori cronici al ginocchio sviluppare catastrofizzazione e kinesiofobia, ovvero la paura di svolgere un movimento, che rende ulteriormente difficoltoso il processo di riabilitazione.
Diagnostica per immagini
Per lo specialista il miglior strumento a disposizione è l’imaging radiologico, dal quale emerge, in base al tipo di acquisizione delle immagini, la natura dell’instabilità femoro-rotulea del paziente. I fattori più frequenti sono la displasia trocleare, la rotula alta e la lateralizzazione del tubercolo tibiale, mentre tra i fattori minori sono riscontrati difetti torsionali del femore e tibia e il valgismo del ginocchio. Grazie alle accurate immagini radiologiche viene data particolare attenzione alla morfologia della troclea femorale, la quale può subire delle modificazioni portando a displasia più o meno grave. Anche la risonanza magnetica è molto importante nel determinare la causa del dolore al ginocchio, una volta individuata una lussazione rotulea infatti è possibile osservare se ci sia o meno edema osseo e delle parti molli, versamenti cartilaginei o lesioni condrali/osteocondrali della rotula.
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