Diabete e disturbi ossei come l’osteoporosi sono spesso correlati, infatti il metabolismo del glucosio risulta influenzare la salute delle ossa. Studi sperimentali hanno indagato gli effetti dei farmaci antidiabetici sul metabolismo osseo, riscontrando effetti positivi, negativi o neutri in base alla terapia. Tuttavia, questi studi spesso sono da confermare tramite ulteriori indagini cliniche. Una meta-analisi pubblicata su Frontiers in Endocrinology, scritta da Cipriani, Colangelo e colleghi, riassume quanto riscontrato finora, evidenziando l’importanza di approfondire gli studi sull’argomento.
Antidiabetici e metabolismo osseo
Le anomalie del metabolismo del glucosio sono associate alla fragilità ossea nel diabete mellito di tipo 1 e in quello di tipo 2. Questo si espleta tramite diversi meccanismi fisiologici, per cui l’assunzione di antidiabetici può comportare alterazioni nella salute delle ossa in diversi modi.
Insulina
In uno studio del 2017 pubblicato su Scientific Reports, svolto su 58853 pazienti diabetici, è emerso che l’insulina sembra aumentare il rischio di fratture osteoporotiche nel 38% dei casi. Questo potrebbe essere dovuto all’ipoglicemia provocata dall’ormone quando presente in dosi eccessive.
Metformina e sulfaniluree
Metformina e sulfaniluree sono utilizzati nel trattamento del diabete di tipo 2. Gli studi sui loro effetti sul metabolismo osseo sono da approfondire. La metformina risulta attivare il differenziamento delle cellule staminali mesenchimali in osteoblasti, inibendo quello in osteoclasti, ma mentre alcune ricerche riportano un diminuito rischio di frattura, altri non evidenziano risultati significativi. Anche le sulfaniluree risultano stimolare la formazione ossea. Non sembrano avere effetti sulla BMD (densità minerale ossea, Bone Mineral Density) o sulle fratture, ma occorre indagare ulteriormente su questi aspetti.
Tiazolidindioni
I tiazolidindioni (tiazolidinedioni o glitazoni) aumentano la sensibilità dei tessuti all’insulina. Risultano associati a una riduzione della BMD e all’aumento dell’incidenza di fratture, in particolare nelle donne in postmenopausa, probabilmente in modo proporzionale alla durata della terapia. Sembra, infatti, che riducano i meccanismi inibitori sulla differenziazione degli osteoclasti, aumentino la produzione di sclerostina e comportino l’infiltrazione di adipociti nel midollo osseo.
Incretine
Le incretine sono ormoni che stimolano una riduzione del glucosio nel sangue. Gli incretino-mimetici quali exenatide e liraglutide risultano prevenire la perdita ossea associata alla riduzione del peso. Inoltre, il trattamento con liraglutide e lisixenatide sembra potrebbe diminuire gli eventi di frattura. Tuttavia, gli studi sul tema non sono conclusivi.
Inibitori della DPP4
Gli inibitori della DPP-4 (dipeptidil-peptidasi IV), o gliptine, sono usati nel trattamento del diabete di tipo 2. Gli studi che hanno indagato i loro effetti sul metabolismo osseo sono contrastanti: mentre alcuni riportano una possibile diminuzione del rischio di frattura, altri mostrano che gli inibitori della DPP4 avrebbero un effetto sul rischio di frattura tanto significativo quanto l’assunzione di placebo.
Inibitori SGLT2
Gli inibitori SGLT2 (inibitori del cotrasportatore di sodio-glucosio di tipo 2) riducono la glicemia agendo a livello dei reni. Uno studio pubblicato nel 2016 ha riscontrato che questi farmaci comporterebbero un aumento del 4% nel rischio di fratture, forse agendo sull’asse calcio-vitamina D-paratormone, ma studi successivi non hanno confermato questa correlazione, supponendo che potesse derivare dalla presenza di cadute. Al momento, quindi, sembra che gli inibitori SGLT2 non abbiano effetti sul metabolismo osseo.
Conclusioni
Dagli studi emerge che i farmaci antidiabetici possono avere effetti significativi sulla salute delle ossa, con importanti implicazioni cliniche. Dato il legame che intercorre fra diabete e disturbi ossei e la diffusione di queste malattie, sono necessarie indagini cliniche randomizzate che analizzino più approfonditamente gli effetti delle terapie per il diabete sul metabolismo osseo. Questo potrebbe consentire di prevenire il rischio di sviluppo di osteoporosi nei pazienti diabetici e di eseguire valutazioni cliniche più proattive.
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