Gli interferenti endocrini sono definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come sostanze esogene che compromettono il funzionamento del sistema endocrino con gravi effetti sull’essere umano e talvolta sulla sua progenie. Queste molecole hanno un impatto negativo anche sullo sviluppo e la rigenerazione delle ossa, influendo sia sul rimodellamento osseo sia sulla mineralizzazione della matrice extracellulare. Yanglova e Yaglov hanno esaminato la letteratura sull’argomento ricavandone un riassunto aggiornato.
Queste informazioni risultano utili ai fini della prevenzione; inoltre, conoscere i meccanismi alla base di queste disfunzioni può fornire indizi per elaborare nuovi trattamenti e terapie.
Gli interferenti endocrini
Gli ormoni regolano molte delle funzioni fisiologiche dell’organismo in modo molto fine e ognuno di essi può avere effetti diversi su organi diversi a seconda dei recettori presenti. Per queste ragioni, sostanze che interferiscono con il sistema endocrino possono avere conseguenze ad ampio spettro sull’organismo.
I distruttori endocrini, anche detti distruttori o perturbatori endocrini, possono alterare il funzionamento del sistema endocrino in diversi modi:
- mimano l’azione di un ormone, con un effetto agonistico;
- bloccano il recettore, con effetto antagonistico;
- alterano la regolazione della produzione ormonale;
- alterano il trasporto sanguigno dell’ormone.
Ne esistono molti tipi diversi, in genere di origine artificiale, e si possono trovare in ogni tipo di ambiente. Oltre alla regolazione del sistema endocrino, possono comprometterne anche lo sviluppo e comportare danni al sistema immunitario.
Interferenti endocrini e salute delle ossa
Alcuni distruttori endocrini compromettono lo sviluppo del tessuto scheletrico, portando a gravi conseguenze quali:
- osteopenia;
- osteoporosi;
- fratture ossee;
- disabilità;
- alti tassi di mortalità.
La sempre maggiore diffusione dei perturbatori endocrini potrebbe spiegare, in parte, l’aumento dell’incidenza di questi disturbi in tutto il mondo.
Come i distruttori endocrini interferiscono con lo sviluppo osseo
Lo sviluppo e la rigenerazione delle ossa sono regolati da molti ormoni:
- tiroidei (triiodotironina, tiroxina, calcitonina);
- paratiroidei (paratormone);
- adenoipofisari (somatotropina e somatostatina);
- surrenali (corticosteroidi);
- gonadici (estrogeno, testosterone, progesterone, estradiolo);
- ossei (osteocalcina).
Probabilmente, i distruttori endocrini interferiscono con i processi in cui sono coinvolti questi ormoni o nel metabolismo del calcio. In particolare, in letteratura sono presenti indagini approfondite su alcuni perturbatori endocrini.
- I bisfenoli (come il bisfenolo A o BPA) sono impiegati nella produzione di alcuni tipi di plastiche molto diffuse. Hanno azione agonistica nei confronti degli estrogeni, antagonistica per androgeni e glucocorticoidi e disturbano la segnalazione tiroidea. In questo modo interferiscono con lo sviluppo osseo, comportando difetti scheletrici nei feti e osteoporosi nelle donne.
- Il dietilstilbestrolo (DES) è un analogo sintetico degli estrogeni con attività biologica diverse volte superiore a quella dell’estradiolo, in passato prescritto per diversi disturbi riproduttivi e per aumentare la fertilità dei capi di bestiame. Tuttavia, questa sostanza aveva molti effetti avversi, tra cui lo sviluppo di cancro e diversi effetti sulle ossa. L’assunzione di DES comporta infatti l’accorciamento delle ossa negli uomini e l’elongazione delle ossa tubolari e la riduzione di tessuto osseo nelle donne. Questo è dovuto al suo effetto proestrogenico.
- Il pesticida para-diclorodifeniltricloroetano o DDT e i suoi metaboliti sono molto diffusi e persistenti nell’ambiente. Il suo eccesso provoca alcune patologie, tra cui alcune forme di cancro (forse anche osseo) e l’osteoporosi. Si pensa che questo sia dovuto a suoi effetti proestrogenici, antiandrogenici e di interferenza con la produzione di ormoni tiroidei e surrenali.
- Gli alchilfenoli sono usati nelle industrie tessili, di detergenti e plastiche. Inibiscono la secrezione di testosterone, la spermatogenesi e la produzione di osteoblasti, comportando malformazioni ossee.
- I policlorobifenili (PCB) sono vietati in molte parti del mondo, ma in alcuni paesi sono impiegati in industrie di elettronica. Interferiscono con la produzione e il trasporto degli ormoni tiroidei, provocando problemi cognitivi e malformazioni scheletriche nei bambini.
Poco studiati e non noti, invece, sono i meccanismi che rendono distruttori endocrini altre sostanze molto diffuse, come diossine e ftalati. Le diossine, che derivano dalla conbustione dei rifiuti, si accumulano nell’ambiente e negli organismi dove hanno effetti carcinogeni, immunosoppressivi ed embriotossici, provocando anche malformazioni scheletriche. Gli ftalati, utilizzati come plastificanti, competono con androgeni ed estrogeni impattando sul sistema riproduttivo e la regolazione di molti meccanismi fisiologici.
Studiare più approfonditamente gli interferenti endocrini e i loro effetti è doppiamente importante. In primo luogo, può aiutare nella prevenzione. In secondo luogo, può far luce su meccanismi fisiologici che potrebbero consentire di individuare possibili terapie e trattamenti.
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