mercoledì, Agosto 20, 2025
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Quando la scoliosi colpisce in età adulta

La scoliosi in età adulta è più frequente di quanto si pensi. Può derivare da peggioramenti di curve preesistenti o insorgere ex novo per degenerazione. Il dolore e la postura alterata sono i sintomi più comuni. Trattamenti mirati migliorano la qualità di vita

La scoliosi dell’adulto è una deviazione laterale della colonna vertebrale, associata spesso a rotazione dei corpi vertebrali, che compare o peggiora dopo i 40 anni. Può essere l’evoluzione di una scoliosi giovanile non trattata o insorgere per degenerazione della colonna (scoliosi de novo).

Cause principali

  • Scoliosi idiopatica progressiva: peggioramento di una curva già presente in adolescenza
  • Scoliosi degenerativa: dovuta all’invecchiamento delle strutture vertebrali (dischi, legamenti, faccette articolari)
  • Osteoporosi: può favorire fratture vertebrali e deformità
  • Patologie neuromuscolari o infiammatorie

Sintomi da non sottovalutare

A differenza dei giovani, negli adulti la scoliosi può causare:

  • Dolore lombare o dorsale cronico
  • Asimmetria posturale (spalle o fianchi disallineati)
  • Affaticamento nella stazione eretta o nella deambulazione
  • Difficoltà respiratorie nei casi più gravi
  • Compressione di radici nervose, con formicolii o debolezza agli arti

Diagnosi

Il medico può sospettare la scoliosi in base alla visita e ai sintomi. Gli esami utili sono:

  • Radiografia in ortostatismo (in piedi) dell’intera colonna
  • Risonanza magnetica, se c’è sospetto di compressioni nervose
  • MOC-DEXA, se si sospetta osteoporosi

Come si cura

Il trattamento dipende dalla gravità della curva e dai sintomi:

  • Fisioterapia personalizzata: esercizi di rinforzo, stretching e controllo posturale
  • Farmaci antinfiammatori o miorilassanti
  • Infiltrazioni spinali, se c’è dolore irradiato
  • Bustini ortopedici, solo in alcuni casi
  • Chirurgia, nei casi gravi o invalidanti

Conviverci si può

La scoliosi dell’adulto non sempre richiede un intervento invasivo. Con controlli regolari, uno stile di vita attivo e trattamenti personalizzati, è possibile convivere con la patologia mantenendo una buona qualità della vita.

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