venerdì, Novembre 14, 2025
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Quando l’osso si incrina senza rompersi

Le microfratture sono lesioni ossee sottili ma insidiose: non sempre si vedono subito, ma possono causare dolori persistenti e ridurre la mobilità. Riconoscerle in tempo è fondamentale per evitarne l’aggravamento e favorire una guarigione completa

Capita a molti di avvertire un dolore sordo e persistente a una gamba o a un piede, magari dopo una lunga camminata o un periodo di intensa attività fisica. Si pensa a un affaticamento muscolare, a una botta presa senza accorgersene, e si tende ad aspettare. Ma a volte, dietro quel fastidio, si nasconde qualcosa di più: una microfrattura.

Cosa sono le microfratture

Si tratta di piccole lesioni dell’osso, troppo sottili per causare una rottura visibile, ma abbastanza significative da provocare dolore e rallentare i movimenti. A differenza delle fratture complete, le microfratture non spezzano l’osso, ma ne minano la struttura interna, specialmente se si insiste nel caricare peso o nello sforzo.

Perché si formano

Le microfratture sono comuni in chi fa sport, soprattutto attività ad alto impatto come corsa o danza, ma non solo. Possono colpire anche chi ha ossa fragili, come nelle persone con osteoporosi, o chi esegue movimenti ripetitivi nel lavoro quotidiano. E non mancano i casi negli anziani, dove una camminata su un terreno sconnesso può bastare.

Come riconoscerle

Il dolore è il primo campanello d’allarme. È localizzato, aumenta con il movimento, migliora a riposo ma tende a tornare. A volte si accompagna a un leggero gonfiore o a una zona che “brucia” al tatto. Le radiografie iniziali possono non mostrare nulla: per questo è importante affidarsi a specialisti che sappiano valutare anche i segnali indiretti.

Diagnosi e trattamento

Quando si sospetta una microfrattura, il medico può prescrivere esami come la risonanza magnetica o la scintigrafia ossea, che sono più sensibili. Il trattamento si basa sul riposo mirato, sulla sospensione dell’attività fisica e, se necessario, su dispositivi di supporto come tutori o bastoni. In alcuni casi si associano integratori di calcio e vitamina D.

Il tempo guarisce, ma solo se lo rispetti

Guarire da una microfrattura richiede pazienza: le lesioni si risolvono in 4–8 settimane, ma è importante seguire tutte le indicazioni mediche. Forzare troppo presto può causare peggioramenti o portare a una frattura completa. Il ritorno all’attività fisica deve essere graduale.

Prevenire è meglio

Allenarsi in modo graduale, usare scarpe adeguate, ascoltare i segnali del proprio corpo: queste sono le prime regole per prevenire le microfratture. Per chi ha ossa fragili, fare una MOC (densitometria ossea) può aiutare a capire se serve un supporto terapeutico.

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