The bone identity | IV congresso BoneHealth

Notevole l'interesse dei partecipanti intervenuti numerosi al IV congresso "The bone identity" organizzato da BoneHealth. Focus su malattie che determinano un aumento della densità minerale ossea, ipo/iperfosforemie, osteoporosi regionali e forme rare di osteoporosi giovanile

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Con l’obiettivo di fornire ai partecipanti nuove conoscenze in alcuni setting clinici della patologia del metabolismo osseo, si è tenuto il 23 marzo nella suggestiva cornice dell’Enterprise Hotel di Milano la quarta edizione del Congresso “The bone Identity” organizzato da BoneHealth.

Il congresso è diventato ormai un appuntamento fisso per i bone specialist che anche quest’anno hanno partecipano numerosi alla giornata di studio: la presenza di oltre 120 discenti presenti in sala ha decretato l’affermazione dell’appuntamento.

La giornata congressuale

Fitto il programma congressuale che ha visto l’alternarsi sul palco di 23 docenti coordinati dai responsabili scientifici, Gregorio Guabello (Ambulatorio di Endocrinologia, IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, Milano) e Matteo Longhi (SC Reumatologia, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano).

Il congresso è iniziato con la sessione moderata da Marina Baldini e Fabio Massimo Ulivieri dedicata alla densitometria ossea: la Moc, consentendo di determinare la densità minerale dell’osso, è uno esame strumentale per diagnosticare non solamente l’ostoporosi, ma anche l’osteosclerosi. Maurizio Rondinelli, Luigi Sinigaglia e Gregorio Guabello hanno preso in rassegna le possibili cause di un’elevata BMD, descritto le forme congenite e le forme acquisite di osteosclerosi e illustrato la flow-chart diagnostica.

Di patologie osteometaboliche relate ad alterazione della fosforemia si è parlato nella seconda sessione, moderata da Luisella Cianferotti, con le relazioni di Elisa Cairoli, che ha parlato di osteomalacia oncogenica (TIO); di Sabrina Corbetta, che ha illustrato patogenesi e diagnosi del rachitismo ipofosforemico X-linked (XLH), della necessità di una gestione multidisciplinare e di efficacia e sicurezza di borosumab per il trattamento di tale patologia; e di Giovanna Mantovani che ha parlato di iperfosforemie, con focus particolare su pseudoipoparatiroidismo e calcinosi tumorale familiare.

Matteo Longhi e Oscar Massimiliano Epis hanno quindi moderato la sessione dedicata alle osteoporosi regionali a genesi vascolare, con gli interventi di Francesca Zucchi su osteonecrosi asettica della testa del femore e di Massimo Varenna sulla sindrome algodistrofica tipo 1 per la quale il neridronato ha dimostrato di possedere un profilo d’efficacia in grado di indurre un miglioramento definitivo e permanente della sintomatologia dolorosa e delle altre manifestazioni cliniche di malattia.

Di forme rare di osteoporosi nel paziente giovane adulto si è discusso durante la quarta sessione, moderata da Marco Bonomi e da Salvatore Minisola. Jessica Pepe ha affrontato l’argomento dell’osteoporosi nelle donne in premenopausa; Silvia Federici di esaurimento precoce della funzione ovarica sotto i 40 anni (Prematuy ovarian insufficiency – POI), delle relative complicanze scheletriche e delle possibili terapie; Vincenzo Rochira di deficit di aromatasi negli uomini.

La lettura di Andrea Giusti è stata dedicata alla terapia anabolizzante nell’osteoporosi post-menopausale, tema di grande attualità perché nel corso di quest’anno sarà reso disponibile anche in Italia il nuovo farmaco anabolico abaloparatide.

A conclusione della giornata, sono stati analizzati tre studi clinici relativi a patologie rare, ma non di così infrequente riscontro nella pratica clinica: ipogonadismo ipogonadotropo congenito isolato (a cura di Luca Giovanelli), iperostosi, con un focus sulla sindrome Sapho (a cura di Giulia Segatto) e tumor induced osteomalacia (a cura di Clizia Gagliardi).

 

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