Attraverso un comunicato, Aifa fa sapere che nei primi nove mesi di applicazione della Nota 96 (novembre 2019/luglio 2020) si registra complessivamente una diminuzione del consumo e della spesa per i farmaci a base di Vitamina D di oltre il 30% rispetto ai periodi precedenti, sia in termini di confezioni erogate sia di spesa sostenuta dal Servizio sanitario nazionale, con un risparmio medio mensile di circa 9,8 milioni di euro.
Non si osservano invece importanti aumenti dei consumi e della spesa di altri analoghi della Vitamina D non oggetto della Nota.
È quanto emerge dal monitoraggio realizzato dall’Agenzia per verificare gli effetti dell’applicazione della Nota 96, attraverso l’analisi dei dati nazionali e regionali.
L’impatto a livello delle diverse regioni è eterogeneo e dipende sia dai diversi scenari regionali preesistenti all’applicazione della Nota, sia dalle risposte osservate sul territorio dopo il provvedimento Aifa.
La Nota 96
Con la Nota 96, pubblicata il 28 ottobre 2019, l’Agenzia ha ridefinito le condizioni per la prescrizione a carico del Servizio Sanitario Nazionale dei farmaci a base di Vitamina D classificati in fascia A (rimborsabili dal SSN) – colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio e calcifediolo – esclusivamente per la prevenzione e il trattamento della carenza di vitamina D nella popolazione adulta (>18 anni).
Per approfondire: “Vitamina D, nuovi criteri regolatori Aifa per la prescrivibilità a carico del Ssn“.