sabato, Dicembre 13, 2025
SpecialitàendocrinologiaBasso turnover e rischio fratturativo nell’ipoparatiroidismo cronico

Basso turnover e rischio fratturativo nell’ipoparatiroidismo cronico

L’ipoparatiroidismo cronico, spesso post-chirurgico, determina un basso turnover osseo per carenza di PTH, con riduzione dei marcatori di rimodellamento e BMD generalmente conservata o aumentata. Le evidenze su microarchitettura e rischio fratturativo sono eterogenee, soprattutto per le fratture vertebrali. L’articolo analizza criticamente i dati su BTMs, BMD, TBS, HR-p-QCT e le implicazioni cliniche per la gestione del paziente.

L’ipoparatiroidismo cronico è una malattia rara del metabolismo minerale, caratterizzata da ipocalcemia e ridotta secrezione di PTH, che nella maggior parte dei casi è conseguenza di interventi chirurgici al collo. Le sue ripercussioni a lungo termine coinvolgono diversi organi, ma è sul tessuto osseo che si concentra oggi una delle sfide più complesse per lo specialista.

Basso turnover, densità ossea spesso conservata o aumentata, microarchitettura alterata in modo non univoco e un rischio fratturativo ancora controverso: la letteratura scientifica offre dati spesso incompleti e talvolta contraddittori. Qual è, dunque, il reale impatto dell’ipoparatiroidismo cronico sull’osso? E come devono essere gestiti i pazienti che sviluppano fratture da fragilità?

Nell’articolo completo analizziamo in modo critico i dati più recenti su BTMs, BMD areale e volumetrica, TBS e rischio fratturativo, con uno sguardo alle implicazioni cliniche e alle prospettive terapeutiche.

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Articolo realizzato con il contributo non condizionante di Ascendis Pharma:

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