L’età è il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari (CVD), e gli anziani hanno maggiori probabilità di soffrire di declino funzionale e mortalità elevata dopo eventi cardiovascolari maggiori. La prevenzione delle CVD è cruciale per promuovere un invecchiamento sano, e modelli di stratificazione del rischio, come SCORE2-OP, includono biomarcatori ematici e clinici. Studi come HYVET, SPRINT, PROSPER ed EWTOPIA guidano il trattamento, ma permangono dubbi sull’efficacia e sicurezza degli interventi, specialmente per i pazienti anziani. Le statine, sebbene efficaci nel ridurre eventi cardiovascolari maggiori, sollevano preoccupazioni riguardo ai potenziali rischi, come l’aumento del diabete e dell’ictus emorragico, soprattutto negli over 75. Inoltre, gli anziani sono più suscettibili agli effetti collaterali a causa di variazioni legate all’età nella farmacodinamica e interazioni da politerapia.
Recentemente, gli interventi non farmacologici, come omega-3, vitamina D3 e attività fisica, hanno attirato interesse per il loro effetto sui biomarcatori delle CVD e nella prevenzione degli eventi cardiovascolari maggiori (MACE). Diversi studi supportano l’efficacia dell’attività fisica nella riduzione dei MACE, mentre omega-3 e vitamina D3 migliorano i profili lipidici e influenzano il rischio di CVD. Tuttavia, mancano prove sufficienti da studi clinici su larga scala sugli effetti di questi interventi negli anziani, poiché sono spesso sottorappresentati in queste ricerche. Pertanto, un recente studio clinico randomizzato controllato ha studiato l’impatto di vitamina D3, omega-3 e un programma di esercizi domestici sulla salute cardiovascolare in anziani sani e attivi.
Metodo
Lo studio DO-HEALTH è stato un trial triennale, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, condotto su 2157 adulti sani di età pari o superiore a 70 anni in sette città europee. Ha valutato tre interventi (vitamina D3, omega-3 e allenamento per la forza) utilizzando un disegno fattoriale 2x2x2. I partecipanti sono stati assegnati a una delle otto combinazioni di trattamento e seguiti per tre anni, con visite annuali e controlli trimestrali per monitorare infezioni, uso di farmaci e altri eventi. I biomarcatori del sangue e i MACE erano endpoint secondari ed esplorativi dello studio.
I campioni di sangue sono stati analizzati per lipidi, Proteina C-reattiva (CRP), troponina e N-Terminale del Propeptide Natriuretico di Tipo B (NT-proBNP), mentre i MACE includevano infarti, ictus e rivascolarizzazione coronarica. L’aderenza ai trattamenti è stata alta (85,8% per le pillole e 62% per l’esercizio fisico). Lo studio ha incluso solo partecipanti senza malattie cardiovascolari o diabete preesistenti, e ha escluso chi assumeva dosi elevate di vitamina D o omega-3 prima dell’arruolamento.
L’analisi statistica ha esaminato le interazioni tra trattamenti e ha utilizzato modelli di regressione per valutare l’effetto sugli esiti. Risultati e modelli sono stati controllati per variabili come età, sesso e indice di massa corporea.
Discussione
I risultati hanno mostrato che l’integrazione di omega-3 ha ridotto i trigliceridi e aumentato il colesterolo buono (HDL), ma ha avuto effetti contrastanti sul colesterolo cattivo (LDL), non-HDL e colesterolo totale rispetto al placebo. Tuttavia, non si è riscontrato alcun effetto significativo sui MACE, ipertensione o biomarcatori cardiovascolari come troponina e NT-proBNP. Gli interventi con vitamina D3 e esercizio fisico non hanno mostrato benefici significativi su questi esiti.
In linea con altri studi, come VITAL e REDUCE-IT, gli omega-3 non hanno dimostrato di ridurre in modo significativo i MACE, tranne in casi di rischio cardiovascolare elevato e con dosi maggiori. Anche la vitamina D3 non ha avuto effetti protettivi, in linea con altri studi come VITAL e D-HEALTH, che non hanno trovato benefici sull’insufficienza cardiaca. Infine, il programma di esercizi fisici non ha mostrato benefici sui MACE, probabilmente perché i partecipanti erano già fisicamente attivi.
Lo studio DO-HEALTH, pur con alcune limitazioni (breve durata e popolazione sana e attiva), ha confermato che né omega-3 né vitamina D3 o esercizio fisico hanno un impatto significativo sulla prevenzione dei MACE o dell’ipertensione in questa fascia di età.
Lo studio
Gaengler S, Sadlon A, De Godoi Rezende Costa Molino C, Willett WC, Manson JE, Vellas B, Steinhagen-Thiessen E, Von Eckardstein A, Ruschitzka F, Rizzoli R, da Silva JAP, Kressig RW, Kanis J, Orav EJ, Egli A, Bischoff-Ferrari HA. Effects of vitamin D, omega-3 and a simple strength exercise programme in cardiovascular disease prevention: The DO-HEALTH randomized controlled trial. J Nutr Health Aging. 2024 Feb;28(2):100037. doi: 10.1016/j.jnha.2024.100037. Epub 2024 Jan 9. PMID: 38199870.