Le metastasi ossee sono comuni nei pazienti con cancro polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato, colpendo il 30-40% dei casi e causando dolore, fratture e riduzione della qualità di vita. Queste metastasi possono essere sclerotiche, litiche o miste. Le lesioni sclerotiche, presenti soprattutto in pazienti con mutazione del recettore EGFR, sono associate a una prognosi migliore. La reazione ossea osteoblastica (OBR), che indica la formazione di nuovo osso, è stata osservata in pazienti con NSCLC trattati con inibitori della tirosin-chinasi (TKI). Il TKI dell’EGFR di terza generazione, osimertinib, ha dimostrato di essere superiore ai TKI di prima generazione, gefitinib ed erlotinib, in termini di sopravvivenza libera da progressione (PFS) e sopravvivenza globale (OS); pertanto, è ora ampiamente raccomandato come trattamento di prima linea per i pazienti con NSCLC che presentano mutazioni dell’EGFR. Tuttavia, studi precedenti che hanno valutato l’OBR nel NSCLC con mutazione di EGFR erano mirati solo ai pazienti trattati con TKI di prima generazione; pertanto, questo studio mira a valutare la prevalenza e gli effetti clinici dell’OBR in pazienti trattati con osimertinib. Riconoscere l’OBR è cruciale per evitare di confondere questo fenomeno con la progressione della malattia e modificare erroneamente i trattamenti.
Metodo
Lo studio di coorte retrospettivo monocentrico ha esaminato pazienti con NSCLC con mutazione EGFR e metastasi ossee trattati con osimertinib come prima linea. Sono stati esclusi coloro che non avevano eseguito una tomografia computerizzata (TC) post-trattamento o avevano ricevuto radioterapia prima della valutazione. I dati clinici, inclusi mutazioni e metastasi ossee, sono stati raccolti per valutare l’eventuale comparsa di OBR, in particolare l’aumento della densità ossea o nuove lesioni sclerotiche. Le relative immagini TC sono state valutate indipendentemente da un radiologo e un oncologo. L’efficacia del trattamento è stata valutata secondo i criteri di valutazione della risposta nei tumori solidi versione 1.1 (RECIST 1.1), mentre la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e da eventi scheletrici (SRE-FS) sono state calcolate tramite analisi Kaplan-Meier. Le analisi statistiche includevano modelli di regressione di Cox per esaminare l’associazione tra OBR, PFS e SRE-FS.
Discussione
Questo studio è il primo a esaminare la prevalenza e le caratteristiche della reazione ossea osteoblastica (OBR) nei pazienti con NSCLC con mutazione EGFR trattati con osimertinib. L’OBR si è manifestata nell’82% dei pazienti, una percentuale più alta rispetto a studi precedenti. Ciò suggerisce che osimertinib potrebbe avere un impatto maggiore sulle metastasi ossee rispetto ad altre terapie, inibendo il reclutamento di osteoclasti e promuovendo la formazione ossea.
Tre risultati principali sono emersi dallo studio:
- Tipi di metastasi ossee: il 38% dei pazienti ha mostrato metastasi sclerotiche, e il trattamento con osimertinib ha influenzato tutti i tipi di metastasi (litiche, miste e sclerotiche).
- Sviluppo dell’OBR: l’OBR si è verificata anche in lesioni non visibili alla TC iniziale ma rilevate successivamente.
- Sedi delle metastasi: l’OBR può verificarsi in diversi siti ossei, come vertebre, costole e bacino.
Lo studio ha anche rilevato che l’OBR è associata a una migliore sopravvivenza libera da eventi scheletrici (SRE-FS). Tuttavia, quando l’OBR non è stata rilevata, i pazienti hanno avuto un rischio maggiore di SRE e una sopravvivenza peggiore. Lo studio ha delle limitazioni, tra cui la natura retrospettiva, la piccola dimensione del campione e il breve periodo di osservazione.
Lo studio
Kanaoka K, Sumikawa H, Oyamada S, Tamiya A, Inagaki Y, Taniguchi Y, Nakao K, Matsuda Y, Okishio K. Osteoblastic bone reaction in non-small cell lung cancer harboring epidermal growth factor receptor mutation treated with osimertinib. BMC Cancer. 2023 Sep 6;23(1):834. doi: 10.1186/s12885-023-11360-w. PMID: 37674153; PMCID: PMC10481568.