L’osteonecrosi dei mascellari legata a terapie che prevedono la somministrazione di bisfosfonati per via orale o intravenosa (medication-related osteonecrosis of jaws, MRONJ) è un evento avverso caratterizzato dall’esposizione delle ossa dovuta a deterioramento della regione maxillofacciale. Sebbene la sua incidenza sia tutto sommato non elevata, i pazienti colpiti da questa condizione soffrono di un peggioramento della qualità della vita piuttosto considerevole.
Uno studio condotto dal gruppo di El-Ma’aita ha permesso di focalizzare l’attenzione sulla reale conoscenza di questa malattia da parte dei pazienti e degli specialisti coinvolti nel team multidisciplinare, svelando come le conoscenze dei partecipanti fossero sorprendentemente alquanto limitate.
Le domande giuste su osteonecrosi e bisfosfonati
Per capire quale fosse il grado di conoscenza sui i temi che ruotano intorno alla MRONJ, il gruppo di ricerca ha stilato un questionario per valutare non soltanto la loro consapevolezza sulla possibilità di sviluppare la malattia ma anche per capire se avessero avuto un appropriato esame odontoiatrico prima di sottoporsi alla terapia con bisfosfonati.
I pazienti che hanno accettato di sottoporsi al questionario sono stati 110, tra cui 84 donne e 26 uomini con un’età compresa tra i 40 e i 78 anni.
Una patologia molto temuta ma che pochi conoscono
L’analisi dei risultati del test ha mostrato come solo il 12,4% (ovvero 15 intervistati) era effettivamente consapevole del rischio di incorrere in una patologia come la MRONJ.
La cosa più sorprendente risiede nel fatto che soltanto 5 di loro (ovvero il 33%) ha ricevuto informazioni dettagliate dal proprio medico curante. La restante parte, infatti, ha affermato di aver recuperato informazioni per conto proprio (6,7%) o tramite altre fonti di informazione (20%) oppure tramite un colloquio con il proprio dentista (40%).
Da notare come solo 6 pazienti (il 5% degli intervistati) è stato indirizzato verso un esame odontoiatrico prima di iniziare il trattamento con bisfosfonati.
Poca informazione legata ad una bassa cooperazione
Lo studio condotto dal gruppo di El-Ma’aita dimostra quindi come siano poco diffuse le conoscenze sulle conseguenze che possono avere le terapie con bisfosfonati (quali ad esempio l’osteonecrosi del mascellari), con solo una piccola parte degli intervistati che afferma di conoscere la patologia.
Ancora più allarmante è invece la percentuale di quelli che è venuto a conoscenza della malattia tramite un confronto con lo specialista (circa un terzo degli intervistati) che denota non solo una scarsa qualità del rapporto medico-paziente ma anche una migliore preparazione del dentista per quanto riguarda questo ambito.
Da studi precedenti emerge infatti che in molti Paesi, la maggior parte dei medici non è consapevole del rischio di MRONJ a cui va incontro il paziente quando viene sottoposto a bisfosfonati (siano essi orali o intravenosi) ed è stato dimostrato come la mancata informazione dei pazienti derivi in realtà da una mancata informazione del medico in prima istanza.
Alla luce di questi dati, appare dunque chiaro come sia ancora più importate porre l’accento sulla cooperazione tra le varie figure del team multidisciplinare (specialista e dentista in primo luogo) per migliorare il risultato del percorso terapeutico del paziente in cura, indirizzandolo verso un trattamento preventivo del cavo orale che riduca o annulli del tutto il rischio di incorrere in malattie come la MRONJ, che spesso impattano pesantemente sulla qualità della vita quando sono in cura con bisfosfonati.