sabato, Luglio 27, 2024
SpecialitàodontoiatriaLe fluvastatine nella prevenzione dell’osteonecrosi mascellare

Le fluvastatine nella prevenzione dell’osteonecrosi mascellare

In una recente pubblicazione apparsa su Nature viene analizzata la possibilità di introdurre le fluvastatine come farmaco per prevenire l’insorgenza di osteonecrosi mascellare innescata dal trattamento con bisfosfonati e denosumab

L’osteonecrosi mascellare farmaco relata (medication-related osteonecrosis of the jaw, MRONJ) è un fenomeno ancora poco conosciuto e tuttavia molto comune nei pazienti in trattamento con denosumab e bisfosfonati che si sottopongono ad interventi odontoiatrici. Ad oggi esistono solo terapie che cercano di mitigarne i sintomi, come l’uso di antibiotici.

Nello studio condotto dal gruppo di Adachi pubblicato su Nature viene ipotizzato che l’utilizzo delle fluvastatine potrebbe combattere l’insorgenza di questa malattia grazie alla loro azione antimicrobica, promuovendo allo stesso tempo il riparo del tessuto osseo e di quello gengivale.

Un efficace scudo contro l’osteonecrosi mascellare farmaco-relata

Nel modello murino sviluppato nel corso dello studio, creato mediante la somministrazione di farmaci come i bisfosfonati e denosumab e sottoposti ad estrazione dentaria, il trattamento con fluvastatina ha portato ad una rimarginazione del tessuto epiteliale e di quello connettivo senza provocare infiammazione o tessuto necrotico.

Sono state utilizzate diverse concentrazioni di farmaco: 0,1 mg/kg, 1 mg/kg e 10 mg/kg. Nel corso degli esperimenti, solo il trattamento con 10 mg/kg ha portato ad una prevenzione completa ed efficace dell’osteonecrosi della mascella, sebbene si siano riscontrati risultati promettenti anche con la somministrazione di 1 mg/kg. Si notato inoltre che, nei modelli murini trattati con fluvastatina, l’area necrotica era più ristretta rispetto ai campioni prelevati dal gruppo non trattato.

La ragione di questo effetto protettivo andrebbe ricercata nella capacità delle fluvastatine di aumentare la proliferazione delle cellule epiteliali e dei fibroblasti, inducendo contemporaneamente la differenziazione degli osteoblasti e della proteina morfogenica dell’osso (bone morphogenetic protein-252, BMP-2). Oltre a queste importanti proprietà, alcuni recenti studi suggeriscono inoltre che le fluvastatine possiedano un’interessante azione antimicrobica.

Una nuova possibile scelta per la terapia e la prevenzione dell’osteonecrosi

L’insorgenza dell’osteonecrosi è una problematica molto comune nei pazienti affetti da patologie che comportano l’indebolimento del tessuto osseo (ad es. l’osteoporosi) e che sono in trattamento con farmaci come i bisfosfonati e anticorpi monoclonali specifici (come denosumab).

Quanto riportato dal gruppo di Adachi, se confermato nel corso di studi clinici sull’essere umano, risulta essere particolarmente importate per questa categoria di pazienti. Infatti, esso permetterebbe di mitigare, se non prevenire del tutto, quello che è uno degli effetti collaterali più complicati da gestire per quanto riguarda questo trattamento farmacologico.

 

Fonte: Adachi N, Ayukawa Y, Yasunami N, Furuhashi A, Imai M, Sanda K, Atsuta I, Koyano K. Preventive effect of fluvastatin on the development of medication-related osteonecrosis of the jaw. Sci Rep. 2020 Mar 27;10(1):5620. doi: 10.1038/s41598-020-61724-6. PMID: 32221325; PMCID: PMC7101417.

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