sabato, Luglio 5, 2025

Sample Category Title

Romosozumab e fragilità ossea nelle pazienti diabetiche: nuovi orizzonti terapeutici

Uno studio post hoc dell’ARCH trial mostra come 12 mesi di trattamento con romosozumab, seguiti da 24 mesi di alendronato, migliorino significativamente densità minerale ossea e microarchitettura vertebrale in donne con osteoporosi e diabete di tipo 2.

Quando serve la densitometria ossea (MOC)

La MOC misura la densità minerale ossea e aiuta a prevenire fratture. Scopri quando farla, cosa aspettarti e come interpretare i risultati.

Linee guida internazionali per l’XLH pediatrica: diagnosi, monitoraggio e trattamento

Un documento di consenso, basato su metodologia GRADE, delinea le nuove raccomandazioni globali per la gestione dell’ipofosfatemia legata all’X (XLH) nei bambini

La celiachia e le ossa: perché fare attenzione

La celiachia può portare a osteopenia e osteoporosi se non diagnosticata o trattata. Scopri perché colpisce le ossa e come proteggerti attraverso dieta, controlli e integrazione.

Nuove evidenze per la gestione dell’osteoporosi indotta da glucocorticoidi in età pediatrica

Diagnosi precoce, imaging vertebrale e bisfosfonati endovena: lo studio canadese STOPP rivoluziona il trattamento dell’osteoporosi pediatrica da GC

Artrite reumatoide e osteoporosi: un legame importante

L’artrite reumatoide può compromettere la salute delle ossa. Scopri come riconoscere i rischi e le strategie per mantenere lo scheletro forte e sano.

La menopausa e le ossa: consigli pratici

La menopausa aumenta il rischio di osteoporosi. Scopri come prenderti cura delle tue ossa con alimentazione, attività fisica e cure personalizzate

Sbloccare il potenziale dei biosimilari: implicazioni cliniche e gestionali nell’osteoporosi

Il report IQVIA Institute “Unlocking Biosimilar Potential” analizza l’impatto dell’introduzione dei biosimilari nel trattamento dell’osteoporosi, con focus sul denosumab e la gestione dei percorsi di cura complessi. Vengono discusse le percezioni dei medici, le barriere all’adozione e le strategie per favorire l’integrazione di questi farmaci nella pratica clinica

Vitamina D e omega-3 non migliorano le performance fisiche negli anziani sani

Lo studio ancillare del trial VITAL ha valutato se la supplementazione quotidiana con vitamina D3 (2000 UI) e/o acidi grassi omega-3 (1 g) per due anni potesse migliorare le performance fisiche in una coorte di adulti sani con più di 50 anni. I risultati mostrano che né la vitamina D3 né gli omega-3 producono effetti significativi su forza di prensione, velocità del cammino, equilibrio, test TUG o performance composita SPPB. Un dato che solleva dubbi sull'efficacia preventiva di questi integratori nei soggetti non selezionati per fragilità o carenze.

Le fratture vertebrali: come riconoscerle e curarle

Le fratture vertebrali sono frequenti e spesso trascurate. Scopri come riconoscerle, quali esami fare e le terapie per ritrovare forza e mobilità

Articoli recenti