Uno studio post hoc dell’ARCH trial mostra come 12 mesi di trattamento con romosozumab, seguiti da 24 mesi di alendronato, migliorino significativamente densità minerale ossea e microarchitettura vertebrale in donne con osteoporosi e diabete di tipo 2.
Un documento di consenso, basato su metodologia GRADE, delinea le nuove raccomandazioni globali per la gestione dell’ipofosfatemia legata all’X (XLH) nei bambini
La celiachia può portare a osteopenia e osteoporosi se non diagnosticata o trattata. Scopri perché colpisce le ossa e come proteggerti attraverso dieta, controlli e integrazione.
Il report IQVIA Institute “Unlocking Biosimilar Potential” analizza l’impatto dell’introduzione dei biosimilari nel trattamento dell’osteoporosi, con focus sul denosumab e la gestione dei percorsi di cura complessi. Vengono discusse le percezioni dei medici, le barriere all’adozione e le strategie per favorire l’integrazione di questi farmaci nella pratica clinica
Lo studio ancillare del trial VITAL ha valutato se la supplementazione quotidiana con vitamina D3 (2000 UI) e/o acidi grassi omega-3 (1 g) per due anni potesse migliorare le performance fisiche in una coorte di adulti sani con più di 50 anni. I risultati mostrano che né la vitamina D3 né gli omega-3 producono effetti significativi su forza di prensione, velocità del cammino, equilibrio, test TUG o performance composita SPPB. Un dato che solleva dubbi sull'efficacia preventiva di questi integratori nei soggetti non selezionati per fragilità o carenze.