L’infanzia è un momento critico per l’accrescimento della massa ossea, che raggiunge il picco tra i 18 e i 20 anni. Sia l’infiammazione che caratterizza il morbo di Crohn (CD) sia la terapia con corticosteroidi hanno un effetto negativo sulla densità ossea, l’ipotesi è quindi che la nutrizione enterale esclusiva (EEN) possa essere l’opzione di trattamento preferita per indurre la remissione senza impattare sulla salute delle ossa.
Morbo di Crohn pediatrico, terapia nutrizionale e salute delle ossa
Un gruppo di ricercatori israeliani ha indagato l’effetto della terapia nutrizionale sulla salute delle ossa nel morbo di Crohn in popolazione pediatrica, conducendo un sotto-studio pianificato di uno studio controllato randomizzato su bambini affetti da morbo di Crohn da lieve a moderato.
I pazienti erano stati arruolati in modo casuale per ricevere o sei settimane di nutrizione enterale esclusiva, seguite da sei settimane di nutrizione enterale parziale (PEN) al 25% con dieta libera o sei settimane di PEN al 50% con dieta di esclusione specifica per il morbo di Crohn (CDED), seguite da sei settimane di PEN al 25%+CDED.
Ai fini dello studio ancillare, è stata misurata la densità minerale ossea (BMD) mediante scansione DXA al basale e alla ventiquattresima settimana (total body, testa esclusa, aggiustati per età e altezza). Inoltre, al basale, alla dodicesima settimana e alla ventiquattresima settimana, sono stati misurati la formazione ossea, attraverso il marcatore di formazione propeptide C-terminale del procollagene I (PICP), e il riassorbimento osseo attraverso il marcatore di riassorbimento telopeptide N-terminale del collagene I (NTX-I).
Risultati
La ripetizione della misurazione della BMD è stata completata per 23 bambini. Al basale BMD era <-1 DS in 17 (74%) e <-2 in 7 (30%). I risultati del DXA non hanno mostrato miglioramenti alla ventiquattresima settimana (BMD -1,52±0,72 al basale rispetto a −1,65±0,81 alla settimana 24; p = 0,36). Non si è registrato un cambiamento significativo in nessuno dei bracci studiati.
Nel sottogruppo di pazienti che hanno raggiunto la remissione alla dodicesima settimana, i DXA score non sono peggiorati ma nemmeno sono migliorati (variazione mediana di -0,01, IQR 0,17–0,26); rispetto ai pazienti non in remissione, la differenza non era significativa.
I biomarcatori erano disponibili per 29 bambini. Il PICP mediano è migliorato da 130 ng/ml (IQR 3–1 189-106) al basale a 223 (258-143) alla settimana 12 e a 189 (227-145) alla settimana 24 (p=0,016 per entrambi). La NTX-I mediana è rimasta invariata, da 36 nmol equivalenti di collagene osseo/l (IQR 58–30) al basale a 50 (66–28) alla settimana 12 (p=0,45) e a 37 (66–24) alla settimana 24 (p= 0,37). L’analisi dei singoli bracci di trattamento non è stata possibile per i biomarcatori ossei a causa delle piccole dimensioni del campione.
Conclusioni
In bambini affetti da morbo di Crohn, la terapia nutrizionale non migliora la BMD, ma sembra migliorare la formazione ossea.
La BMD non è migliorata nei bambini con morbo di Crohn attivo trattato con terapia nutrizionale. Tuttavia, il PICP, un marcatore molto reattivo e sensibile della formazione ossea, è cresciuto significativamente, aumentando la possibilità che il miglioramento osseo sia lento e debba essere ulteriormente esaminato in studi a lungo termine.
Lo studio
R Lev-Tzion, T Ben-Moshe, G Abitbol, O Ledder, A Levine, S Peleg, P Millman, R Shaoul, H Shamaly, A On, M Kori, A Assa, S Cohen, E Broide, D Turner, P689 The effect of nutritional therapy on bone mineral density and bone metabolism in paediatric Crohn’s disease, Journal of Crohn’s and Colitis, Volume 13, Issue Supplement_1, March 2019, Page S465, https://doi.org/10.1093/ecco-jcc/jjy222.813