venerdì, Novembre 22, 2024
Specialitàmedicina internaCorrelazione tra i livelli di FGF23 e le patologie cardiovascolari

Correlazione tra i livelli di FGF23 e le patologie cardiovascolari

Una metanalisi indaga il ruolo di FGF23 come marcatore indipendente di danno cardiovascolare nelle popolazione generale

Il fattore di crescita dei fibroblasti 23 (FGF23) è un ormone secreto principalmente dagli osteoblasti ed in minore parte dagli osteociti, che fisiologicamente diminuisce i livelli di fosfato inibendone il riassorbimento a livello renale e l’assorbimento a livello intestinale.

I livelli di FGF-23 aumentano precocemente in corso di insufficienza renale cronica, con una correlazione positiva tra la compromissione della funzionalità renale e l’aumento dei valori di FGF23. Inoltre, diversi studi presenti in letteratura ne hanno riconosciuto un probabile ruolo come biomarcatore di danno cardiovascolare, seppur con risultati contraddittori.

La metanalisi

In questa metanalisi viene indagato il ruolo di FGF23 come marcatore indipendente di danno cardiovascolare nelle popolazione generale, indipendentemente dalla compromissione della funzionalità renale.

Sono stati selezionati sui diversi portali di ricerca biomedica 29 studi antecedenti al settembre del 2022, per un totale di 153576 pazienti.
Tra questi, 23 studi hanno indagato l’ associazione tra le malattie cardiovascolari e FGF23 nella popolazione generale; mentre 8 studi hanno valutato la relazione tra FGF23  e mortalità  cardiovascolare.

È stata condotta una analisi categorica dei dati, che ha evidenziato una correlazione positiva tra elevati valori di FGF23 e eventi cardiovascolari; in particolare, un aumentato rischio di infarto del miocardio (RR: 1.40, 95%CI:1.03−1.89, p = 0.03) , ictus (RR: 1.20, 95%CI: 1.02−1.43), insufficienza cardiaca (RR: 1.37, 95%CI: 1.23−1.52) e  mortalità cardiovascolare (RR: 1.46, 95%CI: 1.29−1.65)
Stessa associazione è stata riportata al raddoppiare dei valori sierici di FGF23, con un aumento del rischio relativo di IMA (RR: 1.08, 95%CI: 0.94−1.25), ictus (RR: 1.21, 95%CI: 0.99−1.48), insufficienza cardiaca (RR: 1.24, 95%CI: 1.14−1.35) e mortalità cardiovascolare (RR: 1.43, 95%CI: 1.09−1.88).

Tuttavia, se da un lato sembra esservi un rapporto lineare tra i valori di FGF23 e la mortalità cardiovascolare nella popolazione generale, questo non sembra applicarsi alla mortalità generale, all’incidenza di ictus o insufficienza cardiaca.
La maggior parte degli studi inclusi in questa metanalisi hanno tenuto in conto i possibili fattori confondenti, aggiustando i risultati ottenuti con la funzione renale. Unicamente 3 dei 29 studi analizzati non hanno valutato la funzionalità renale dei pazienti inclusi nei rispettivi studi.

In conclusione, questa metanalisi definisce l’associazione positiva tra i livelli di FGF23 e le patologie cardiovascolari, indipendentemente dalla funzionalità renale. Questo risultato potrebbe portare in futuro all’utilizzo di FGF23 come biomarcatore non soltanto nella malattia renale cronica, ma anche nei pazienti con elevato rischio cardiovascolare.

 

Menglu LiuPanpan XiaZiqi TanTiangang SongKaibo MeiJingfeng WangJianyong MaYuan JiangJing ZhangYujie ZhaoPeng YuXiao Liu (2022). Fibroblast growth factor-23 and the risk of cardiovascular diseases and mortality in the general population: A systematic review and dose-response meta-analysis. Front. Cardiovasc. Med. 9:989574.
doi: 10.3389/fcvm.2022.989574

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