sabato, Ottobre 18, 2025
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Quali farmaci possono indebolire le ossa?

Cortisonici, anti-epilettici e altri farmaci: quali rischi per la salute scheletrica? Scopri come funzionano e come proteggere le ossa durante la terapia

La salute delle ossa può essere influenzata da molti fattori, incluso l’uso prolungato di alcuni farmaci. Sebbene questi medicinali siano spesso necessari per trattare patologie importanti, è importante conoscere i possibili effetti collaterali sullo scheletro per adottare strategie preventive efficaci.

Farmaci e osteoporosi: qual è il legame?

Alcuni farmaci interferiscono con il metabolismo del calcio e con la formazione ossea, provocando una progressiva perdita di densità e aumentando il rischio di fratture. È un effetto che può manifestarsi in modo silenzioso, soprattutto se la terapia è continuativa.

I principali farmaci “a rischio”

Tra i più noti ci sono:

  • Cortisonici (glucocorticoidi): usati per malattie autoimmuni, asma, allergie o infiammazioni croniche. A dosi elevate e per lunghi periodi, riducono l’assorbimento del calcio e inibiscono la formazione ossea.

  • Farmaci antiepilettici: alcuni aumentano il metabolismo della vitamina D, riducendone la disponibilità per l’osso.

  • Inibitori dell’aromatasi: utilizzati nel trattamento del tumore al seno, possono accelerare la perdita ossea nelle donne in post-menopausa.

  • Ormoni tiroidei in eccesso, diuretici, anticoagulanti: anche questi, in alcune condizioni, possono incidere negativamente.

Chi è più vulnerabile?

Le persone già in età avanzata, le donne in menopausa e chi presenta fattori di rischio per l’osteoporosi devono prestare particolare attenzione. Anche i bambini e gli adolescenti che assumono cortisonici per lunghi periodi (es. per l’asma) possono essere esposti.

Cosa fare per proteggere le ossa

Non bisogna mai interrompere o modificare la terapia senza il parere del medico. Ma si può intervenire su altri fronti:

  • Assunzione di calcio e vitamina D: attraverso l’alimentazione o, se necessario, con integratori
  • Attività fisica regolare: rafforza l’osso e migliora l’equilibrio
  • Esami di controllo: la densitometria ossea può aiutare a monitorare eventuali cambiamenti
  • Terapie protettive: in alcuni casi il medico può prescrivere farmaci per contrastare la perdita ossea

Conclusioni

Molti farmaci salvano la vita o migliorano la qualità della vita. Ma è importante conoscerne anche gli effetti collaterali, soprattutto a lungo termine. Parlarne con il medico e agire in modo preventivo permette di proteggere le ossa e affrontare le terapie con maggiore sicurezza.

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