martedì, Dicembre 2, 2025
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Malattie reumatiche e ossa: un legame da conoscere

Le malattie reumatiche non colpiscono solo articolazioni e organi: anche le ossa possono subire danni. In questo articolo scopriamo come artrite reumatoide, spondilite anchilosante e lupus sistemico influiscono sulla salute ossea e quali strategie adottare per proteggerla.

Quando si parla di malattie reumatiche, spesso l’attenzione si concentra su dolori articolari, infiammazioni o fatica cronica. Tuttavia, una delle complicanze meno considerate – ma potenzialmente gravi – è l’effetto che queste patologie possono avere sulla salute delle ossa.

Le ossa sono un tessuto vivo, soggetto a continui processi di rinnovamento. In condizioni normali, esiste un equilibrio tra la formazione e il riassorbimento osseo. Ma alcune malattie reumatiche croniche alterano questo equilibrio, rendendo lo scheletro più fragile e più esposto al rischio di fratture.

Artrite reumatoide e perdita ossea

L’artrite reumatoide (AR) è una malattia autoimmune sistemica che, oltre a colpire le articolazioni, stimola un’infiammazione cronica che può estendersi al tessuto osseo. Le citochine infiammatorie, come il TNF-alfa e l’interleuchina-6, favoriscono il riassorbimento osseo, riducendo la densità minerale.

Inoltre, i pazienti con AR spesso assumono corticosteroidi per controllare l’infiammazione, e questi farmaci – se usati a lungo – possono aggravare la perdita ossea. Studi recenti mostrano che l’osteoporosi è fino a quattro volte più frequente nelle persone affette da AR rispetto alla popolazione generale.

Spondilite anchilosante: rigidità e fragilità

La spondilite anchilosante (SA) è un’altra malattia reumatica cronica che colpisce principalmente la colonna vertebrale. Provoca infiammazioni a carico delle articolazioni sacro-iliache e delle vertebre, portando nel tempo a una fusione ossea che limita i movimenti.

Quello che spesso si sottovaluta è che, nei primi stadi, la SA può ridurre la densità ossea vertebrale, anche in soggetti giovani. In altre parole, la colonna può diventare sia più rigida sia più fragile. La fragilità ossea in SA è spesso “mascherata” da un’ossificazione anomala, e può essere rilevata solo con esami diagnostici specifici.

Lupus sistemico: uno stress per le ossa

Il lupus eritematoso sistemico (LES) è una malattia infiammatoria cronica che può colpire quasi ogni organo del corpo. Le persone con LES hanno un aumentato rischio di osteoporosi e fratture, anche a causa dei frequenti trattamenti a base di corticosteroidi.

Inoltre, il lupus può ridurre l’esposizione alla luce solare (per motivi medici o per fotosensibilità), diminuendo così la produzione di vitamina D – un elemento cruciale per il metabolismo del calcio e la salute ossea.

Prevenzione e monitoraggio

Chi convive con una malattia reumatica dovrebbe essere informato sul rischio osseo. La densitometria ossea (MOC) è l’esame di riferimento per valutare la densità minerale e il rischio di frattura. In caso di diagnosi di osteoporosi o osteopenia, il medico può suggerire terapie specifiche.

Tra le strategie di prevenzione:

  • Assumere adeguate quantità di calcio e vitamina D
  • Praticare attività fisica regolare e mirata
  • Limitare l’uso prolungato di corticosteroidi, se possibile
  • Valutare con lo specialista l’uso di farmaci specifici per la protezione ossea

Un approccio integrato

La salute delle ossa è parte integrante della gestione delle malattie reumatiche. Reumatologo, endocrinologo e medico di base devono collaborare per prevenire complicanze e preservare la qualità della vita.

Anche il paziente ha un ruolo attivo: informarsi, seguire le indicazioni terapeutiche e sottoporsi ai controlli periodici può fare la differenza.

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