sabato, Luglio 27, 2024
SpecialitàreumatologiaOsteoporosi secondaria

Osteoporosi secondaria

Una nuova review pubblicata sull’International Journal of Molecular Sciences riepiloga i risultati degli studi più recenti sulle cause acquisite di osteoporosi

L’osteoporosi deriva dalla riduzione della massa ossea o da difetti nella composizione o mineralizzazione della matrice. I meccanismi alla base di questi disturbi possono essere molteplici e derivare sia da cause genetiche (osteoporosi primaria) sia da cause acquisite (osteoporosi secondaria).

L’osteoporosi secondaria è la più comune, ma la sua diagnosi e la sua terapia sono spesso inadeguate, risultando in trattamenti insoddisfacenti. Una recente review redatta da El-Gazzar e colleghi riassume le cause dell’osteoporosi secondaria, per portare a una migliore consapevolezza e a un miglior trattamento della malattia nonché alla possibilità di individuare terapie mirate.

L’osteoporosi secondaria

L’osteoporosi è una malattia cronica che comporta fragilità ossea. Ha una forte rilevanza sociale, in quanto colpisce oltre 200 milioni di persone, causando oltre 1,6 milioni di fratture ossee ogni anno.

Si parla di osteoporosi primaria se dovuta a una patologia genetica e di osteoporosi secondaria se acquisita in conseguenza di altre patologie o farmaci, fattori che comportano difetti in:

L’osteoporosi secondaria è la forma più diffusa di osteoporosi, poiché colpisce:

  • oltre il 50% delle donne in premenopausa;
  • fino al 30% delle donne in postmenopausa;
  • tra il 50% e l’80% degli uomini.

Tuttavia, spesso non è identificata appieno, per cui le terapie risultano inadeguate. È fondamentale, invece, individuare correttamente le cause della malattia perché trattare le condizioni sottostanti può risultare determinante per il successo della terapia. Inoltre, conoscere le cause della patologia consente di stimare correttamente il rischio di frattura, con una migliore possibilità di prevenzione del problema.

Cause dell’osteoporosi secondaria

Per applicare la migliore terapia per osteoporosi possibile, è importante comprendere appieno la causa della patologia. Peraltro, alcuni aspetti relativi ai trattamenti specifici sono ancora da approfondire.

I meccanismi a cui si deve l’osteoporosi secondaria sono essenzialmente tre.

  • Nell’osteoporosi da immobilità, il meccanismo di rilevamento biomeccanico degli osteociti riduce la massa ossea. La carenza di mobilità comporta una mancanza di tensione muscolare, che si traduce in una riduzione del carico osseo perché gli osteociti (che costituiscono più del 90% di tutte le cellule ossee) formano una rete di cellule sensoriali. Le forze meccaniche, alterando il flusso del fluido canalicolare, attivano la cascata di segnalazione ERK: in questo modo, riducono l’apoptosi degli osteociti. L’immobilità, al contrario, induce l’apoptosi degli osteociti. Non sono completamente noti i meccanismi molecolari coinvolti in questo processo, anche se è noto che gli osteociti sono i principali produttori di sclerostina e altre proteine di segnalazione. Dove possibile, una terapia specifica dovrebbe prevedere attività fisica mirata oppure l’uso di vibrazioni meccano sonore (terapia Viss).
  • In caso di alcune forme di cancro o infiammazioni, l’osteoporosi è indotta dalle citochine. Queste attivano il riassorbimento osseo e il sistema RANKL-RANK, che promuove la differenziazione di preosteoclasti in osteoclasti. A questi fattori possono sommarsi altre cause. Il recettore OPG (osteoprotegerina), che compete con RANKL per legare il recettore RANK, è indotto da estrogeni, quindi diminuisce in caso di livelli ridotti di questi ormoni, come nelle donne il postmenopausa. Recentemente è stato individuato un nuovo recettore per RANKL, LGR4, che regola negativamente la differenziazione degli osteoclasti. Inoltre, le cellule tumorali possono indurre l’espressione di RANKL tramite l’espressione di fattori di crescita. In questi casi è indicato l’uso di denosumab.
  • L’osteoporosi indotta da steroidi o glucocorticoidi. I cortisonici, prescritti per alcune malattie infiammatorie e immunitarie, aumentano l’osteoclastogenesi in diverse modalità. Hanno effetti diretti in quanto alterano la funzionalità e riducono il numero degli osteoblasti, aumentano l’espressione di RANKL e dell’M-CSF, diminuiscono l’espressione dell’OPG. Inoltre, comportano effetti indiretti perché diminuiscono la sintesi di steroidi sessuali, inibiscono IGF-1 e riducono la massa muscolare e l’assorbimento del calcio. Per quanto riguarda il trattamento, sono stati sperimentati numerosi farmaci antiosteoporotici, ma hanno limitazioni relativamente alla generalizzabilità e agli endpoint di frattura.

Fonti:

El-Gazzar A, Högler W. Mechanisms of Bone Fragility: From Osteogenesis Imperfecta to Secondary Osteoporosis. Int J Mol Sci. 2021 Jan 10;22(2):625. doi: 10.3390/ijms22020625. PMID: 33435159; PMCID: PMC7826666.

Ebeling PR, Nguyen HH, Aleksova J, Vincent AJ, Wong P, Milat F. Secondary Osteoporosis. Endocrine Rev. 2021, bnab028, doi: 10.1210/endrev/bnab028.

Adami G, Rahn EJ, Saag KG. Glucocorticoid-induced osteoporosis: From clinical trials to clinical practice. Ther Adv Musculoskelet Dis. 2019;11:1759720X19876468. doi: 10.1177/1759720X19876468

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