Secondo uno studio danese pubblicato nell’agosto del 2021, il diabete aumenta il rischio di fratture ossee nei pazienti con insufficienza renale in fase terminale, in particolare in coloro che sono sotto terapie sostitutive per patologie renali (kidney replacement therapy, KRT).
Diabete, fratture ossee e insufficienza renale
Il diabete di tipo 1 e, in minore misura, il diabete di tipo 2 sono associati a un aumento nel rischio di fratture, probabilmente perché comportano indirettamente un’alterazione nel metabolismo del calcio e del rimodellamento osseo. Questo rischio risulta ancora maggiore in caso di comorbidità con problemi ai reni, dove infatti sono spesso riscontrati valori di BMD (Bone Mineral Density) inferiori al normale. Probabilmente ciò si deve al ruolo dei reni nel metabolismo osseo, di vitamina D, ormoni paratiroidei, calcio e fosfato: problemi renali comportano disturbi nella regolazione di tutti questi meccanismi fisiologici.
Lo studio
Nella popolazione danese, il diabete è presente in circa il 20% delle persone con insufficienza renale terminale. Dal momento che sia le persone con insufficienza renale sia coloro che sono colpite da diabete risultano essere a rischio di sviluppare fratture, un gruppo di ricerca danese guidato dalla nefrologa Ditte Hansen ha indagato sulla possibilità che la presenza di diabete in persone sotto KRT (dialisi e trapianto di reni) aggravi il rischio di fratture.
A questo scopo, i ricercatori hanno esaminato registri nazionali includendo i dati tra il primo gennaio del 2000 e il 31 dicembre 2011. Nello studio sono stati considerati coloro che erano sotto emodialisi o dialisi peritoneale e che avevano ricevuto un trapianto di reni. Coloro che non erano sotto KRT sono stati considerati come gruppo di riferimento. Entrambe le categorie sono poi state divise in base alla presenza di diabete. La popolazione considerata, che includeva 4.083.138 pazienti, è quindi risultata suddivisa in 4 gruppi:
- pazienti sotto KRT senza diabete;
- pazienti sotto KRT con diabete;
- pazienti non sotto KRT senza diabete;
- pazienti non sotto KRT con diabete.
Quindi, i pazienti sono stati seguiti fino a che non hanno presentato fratture oppure fino al 31 dicembre 2016 (salvo interruzioni per altre cause).
Gli hazard ratio risultati dalla comparazione tra persone con diabete e persone senza diabete sono stati i seguenti (con intervallo di confidenza del 95%):
- 1,2 (1,0-1,3) nella popolazione sotto emodialisi;
- 1,4 (1,1-1,7) nella popolazione sotto dialisi peritoneale;
- 1,7 (1,4-2,2) nella popolazione che aveva ricevuto subito di reni.
Gli aggiustamenti per età, sesso, comorbidità, precedenti di fratture e trattamenti non ha cambiato in modo significativo il risultato.
Il diabete aggrava il rischio di fratture nei pazienti sotto dialisi e trapianto di reni
Dallo studio di Hauge, Abrahamsen e colleghi risulta quindi che la presenza di diabete sembra aumentare il rischio di fratture nelle persone con insufficienza renale terminale sotto KRT, e in particolare in coloro sotto emodialisi, dialisi peritoneale o con reni trapiantati. Questi dati sono da approfondire, dal momento che il tema non è molto studiato, ma potrebbero dare importanti indicazioni su prevenzione e precauzioni da considerare nei pazienti con diabete e insufficienza renale.
Fonti