Si stima che il 40% circa delle donne e il 20% circa degli uomini sperimenterà una frattura da osteoporosi nella sua vita. Il problema è aggravato dallo stile di vita sedentario e dalla dieta non corretta, in particolare prima dei 30 anni d’età. In una review pubblicata in Food & Function (The Royal Society of Chemistry), Jie Qiao e colleghi hanno esaminato, in particolare, l’impatto di una dieta grassa sul rischio di osteoporosi.
Alimentazione e salute delle ossa
Sono molti i fattori non modificabili che possono compromettere lo stato delle ossa, come età, sesso e fattori genetici. Ma su altri fattori è possibile intervenire, in particolare, sull’attività fisica e sulla dieta.
È noto che l’alimentazione è molto importante nel mantenimento della salute dell’osso. Tra i nutrienti che si ritiene aiutino a prevenire osteoporosi e altri disturbi ossei vi sono:
- calcio;
- vitamina D;
- vitamina K;
- vitamina A;
- fluoro;
- selenio;
- potassio;
- stronzio;
- proteine (in particolare la lattoferrina);
- isoflavoni come la genisteina;
- polifenoli come l’oleuropeina.
Studi recenti hanno anche suggerito che alimenti ricchi di probiotici potrebbero essere di aiuto per mantenere la salute ossea. A comportare effetti negativi sulle ossa, invece, potrebbero essere diete sbilanciate, in particolare troppo ricche di grassi.
Dieta ricca di grassi e osteoporosi
In passato si credeva che una dieta ricca di grassi rafforzasse le ossa, perché l’aumento di peso derivante da tale alimentazione fungerebbe da carico meccanico, che aumenta la massa delle ossa. Alcuni studi (come Adami et al., 2004) hanno osservato che alti livelli di colesterolo LDL (Low Density Lipoprotein) e di trigliceridi si associano a maggiori valori di BMD (Bone Mineral Density). Tuttavia, studi recenti hanno mostrato che le diete ricche di grassi, in cui i lipidi costituiscono più del 30% dell’energia totale del pasto, inducono osteoporosi.
Una dieta troppo ricca di grassi sembra influire sulle ossa attraverso diversi meccanismi.
- Altera la composizione del microbiota e quindi sul suo rapporto con le ossa.
- Colesterolo e trigliceridi possono comportare infiammazioni del tratto digerente, alterando così la permeabilità intestinale. Questo potrebbe aumentare l’attività degli osteoclasti, che riducono la massa ossea.
- Un’alimentazione ricca di lipidi aumenta lo stress ossidativo, che contribuisce all’osteoporosi.
- Sembra che una dieta troppo ricca di grassi porti le cellule staminali mesenchimali a differenziarsi maggiormente in adipociti che in osteoblasti.
- Le cellule adipose, che aumentano con una dieta grassa, secernono ormoni e altre sostanze che influiscono sul metabolismo osseo.
- L’aumento della massa corporea comporta una riduzione dell’attività fisica, da cui deriva anche un peggioramento dello stato scheletrico.
In ogni caso, sembra che l’esercizio fisico (e in particolare quello aerobico) possa invertire parte di questi effetti negativi. Inoltre, una dieta troppo povera di grassi comporterebbe comunque problemi.
Stile di vita e qualità della vita
Con l’aumentare dell’età media diventa sempre più importante studiare le malattie legate all’invecchiamento. In particolare, un’alimentazione troppo ricca di lipidi contribuisce alla comparsa di molte patologie, che includono disturbi cardiovascolari, problemi metabolici, alcune forme di cancro e osteoporosi. Conoscere i meccanismi sottostanti a questi fenomeni consente di prevenirli e trattarli meglio, garantendo una migliore qualità della vita delle persone.
Fonti: